Repubblica anticipa un blitz: arresti per voto di scambio politico mafioso. Coinvolto un consigliere comunale

Il quotidiano nazionale La Repubblica ha anticipato una notizia clamorosa, piombata in pieno consiglio comunale intorno alle 23,40 quando dopo la sospensione per mancanza del numero legale la seduta è ripresa, e in aula erano presenti in 21. Il ritratto riportato da Repubblica, racconta di un vero e proprio pandemonio, un pandemonio del quale, però, alle 00:40 i cronisti locali non hanno ancora notizie ufficiali. 

Dunque, stando a quanto riportato dal giornale, alle prime luci dell’alba gli uomini della squadra mobile avrebbero arrestato ventisei persone, nove sarebbero ai domiciliari e ben quattro complessi aziendali sarebbero stati sequestrati. Il senso del tempo ipotetico sta tutto nel fatto che in quasi ventiquattro ore, niente è trapelato.

L’accusa è di quelle pesanti: “compravendita di voti mediata mediata dalle famiglie mafiose dei quartieri Camaro-San Paolo e Santa Lucia Sopra Contesse”, si legge nell’articolo di Alessandra Ziniti che, riporta, vi sarebbe anche un consigliere comunale tra i soggetti per cui sono scattate le manette. Un caos incredibile, una polveriera esplosa, un pandemonio come lo avevamo già definito: ma un pandemonio silenzioso, quasi un mistero.

Durante la seduta di questa sera, 12 in tutto gli assenti in consiglio comunale. Secondo il pezzo di Repubblica, l’interessato (se ne parla al maschile) sarebbe stato coinvolto nel caso Gettonopoli, e per lui l’accusa sarebbe di voto di scambio politico-mafioso. Dovrebbe trattarsi di uno dei mancanti all’appello, per la transitiva. Ma anche tra i consiglieri comunali presenti, nessuno ha avuto conferma del collega arrestato e tutti sembrano sereni e guardinghi.

L’indagine della polizia ha decapitato tre famiglie mafiose che controllavano in modo capillare i due quartieri e che, dopo anni di ostilità, avevano siglato una vera e propria pax mafiosa. Traffico di droga, estorsioni, ma anche condizionamento degli appalti e delle forniture erano controllati dai clan che avevano affidato ad alcuni loro esponenti i rapporti con la politica e con ambienti delle libere professioni e dell’imprenditoria”, riporta il pezzo.

Non ci sono ulteriori informazioni attualmente riguardo la faccenda che sarebbe occorsa all’alba di ieri ed è stata riportata dal quotidiano di Scalfari appena qualche ora fa. Ma di fatto potrebbe essere una clamorosa anticipazione, una fuga di notizie di un blitz non ancora eseguito.

@EleonoraUrziMondo @PalmiraMancuso

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