Regolamento Cosap: Confesercenti denuncia le difficoltà dei commercianti e l’immobilismo istituzionale

Solo pochi giorni fa erano venuti a galla i mancati pagamenti della tassa di occupazione suolo pubblico da parte di molti locali del centro città. Da via Garibaldi, a via Tommaso Cannizzaro, da via Cardines a corso Cavour ben 31 attività sulle 33 ispezionate sono risultate non in regola. Persino quei 2 esercizi “in regola” avevano superato i limiti di metri consentiti, senza alcuna autorizzazione. La risposta alla situazione in essere da parte del coordinatore della Fiepet-Confesercenti provinciale Andrea Ipsaro Passione non si è fatta attendere.

“Premesso che la Confesercenti condanna qualsiasi forma di evasione tributaria, però tiene a ricordare la Cosap a Messina raggiunge cifre esorbitanti per quanto riguarda la tassa”. Il rappresentante dell’associazione si lascia andare a riflessioni generali su quanto occorso, senza mezzi termini e, pur avendo anteposto ad ogni riflessione, un dovuto richiamo al rispetto delle regole da parte di tutti, aggiunge: “La sensazione è che sia più facile mettere alla berlina i baristi che alzano le saracinesche alle 5 del mattino per abbassarle alle 10 di sera piuttosto che affrontare i soliti noti, proprietari di mezza città”. Il rappresentante provinciale Fiepet non ci gira troppo attorno: “Per anni la Confcommercio, diretta dal collega di partito del Sindaco di allora, ha preferito giustificare chi non pagava piuttosto che affrontare il problema del canone troppo alto“. Ipsaro Passione tiene a ribadire che “la Confesercenti è schierata in prima linea da sola dal 2012, cioè da quando l’allora sindaco Buzzanca ottenne nuove tariffe, e assieme al suo Consiglio comunale ha sempre preferito giustificare gli evasori invece di affrontare il vero problema ossia il tariffario carissimo. Fa piacere, adesso, appurare che anche la nuova dirigenza di Confcommercio ritiene di affrontare il problema passando dal ridimensionamento dell’importo della tassa. Difendere chi non paga sarebbe incoerente e irrispettoso per i molti che, seppur a fatica, cercano di rispettare le regole”. Il coordinatore provinciale della Fipet Confesercenti ripercorre l’iter sin qui seguito dalla sigla tentando di trovare un punto di incontro con l’Esecutivo di Palazzo Zanca, nell’interesse degli esercenti. “In passato si è cercato di concordare con i vari consiglieri e con gli assessori -Signorino e Cucinotta prima, Pino poi- modifiche ottimali che potessero essere migliorative per i titolari di attività e, al contempo, non costituire uno svantaggio per i bilanci dell’Ente. Ma, fin ora,l’Amministrazione non ha dato una soluzione al problema. Adesso si aspetta che con l’arrivo di Luca Eller in Giunta, qualcosa possa cambiare. Gli esercenti hanno spiegano i loro motivi per cui non viene pagata la Cosap, ovvero la troppa attesa del procedimento di autorizzazione, che in genere riguarda tempi che si possono protrarre per 6/7 mesi, o addirittura tradursi in Odissee di 2 anni: così il commerciante stremato da questi tempi e dal prezzo tassato a cifre iperboliche occupa abusivamente altri spazi con la conseguente multa. Tutto questo è stato fatto presente all’Amministrazione”, denuncia Ipsaro Passione “ma non è pervenuta alcuna risposta;l’unico provvedimento è stato mandare i controlli della polizia municipale dai commercianti con tanto di telecamere e giornalisti, dando di fatto in pasto all’opinione pubblica gli esercenti. Mentre, ci chiediamo cosa ne sia dei proprietari degli immobili che da anni non pagano tasse come ormai noto dopo lo scoop rilevato dalla Gazzetta de Sud, dei dirigenti e funzionari pubblici sulle cui scrivanie spesso si sommano le pile di richieste inevase”

@MarcoFamiliari

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