Messinesità #adminchiam: Villa De Pasquale, aperta per poco e per pochi

di Simone Bertuccio – Lo spettacolo che si presenta subito ai nostri occhi è magnifico. Un bellissimo cancello in stile Liberty con un enorme ragno e da qui una stradina obbligata che porta, con una leggerissima pendenza, dritti alla maestosa Villa De Pasquale.

Un percorso che sembra quasi obbligato e che aiuta nell’ottenere una sensazione di stupore man mano che i metri che ci distanziano dal suo ingresso si riducono sempre più.

Villa De Pasquale 2Una volta giunti alla grande scalinata che porta alla balconata d’ingresso, lo stupore si fa maggiore. Non si ha il tempo infatti di capacitarsi di come un bellissimo bene storico/architettonico giaccia in una delle zone più popolate della città senza che ne venga dato il giusto valore che ci si accorge di quanto ancora immenso il luogo sia, volgendo lo sguardo ora a destra, ora a sinistra, in un panorama ormai libero dalle imposizioni dettate dalla stradina appena percorsa e che ci mostra la suddivisione del parco, della fabbrica, delle varie dépandance.

Potremmo spendere tantissime parole per raccontare la meraviglia di un luogo del genere. La Villa, con annessa fabbrica, dei De Pasquale, una delle più importanti famiglie imprenditoriali messinesi del ‘900 famosa per la produzione industriale di essenze agrumarie e di gelsomino in tutto il mondo, fu abitata fino al 1975, poi abbandonata e donata dall’ultimo erede della famiglia alla Regione Sicilia.

Da allora il sito, di un’importanza storica, artistica e architettonica ragguardevole, è stato completamente abbandonato e lasciato a se stesso. Solo il FAI, circa cinque anni fa, cercò di puntare i riflettori sul valore del bene.

Villa De Pasquale 23Oggi l’inaugurazione, con un’affluenza davvero importante e la presenza dell’Assessore Regionale ai Beni Culturali, Carlo Vermiglio, e del soprintendente, Rocco Giovanni Scimone. Tutto però inizia nel 2011. L’Unione Europea concede 840 mila euro per il restauro dell’intera villa, comprendente anche le fabbriche e le varie dépandance. Sul finire del 2014 iniziano i lavori che si concludono a dicembre del 2015. Lavori che, come ha affermato oggi stesso l’Assessore Vermiglio, “sono ancora ad un 40%”.

È quasi impossibile, visitandola, descriverne la bellezza in poche righe. Bisognerebbe entrarci almeno una volta, passeggiare dentro l’area comprendente scalinate, fontane, entrare dentro la stessa villa, visitare le stanze, la biblioteca riorganizzata, rimanere colpiti dalla vetrata al secondo piano che affaccia sul cancello in stile Liberty e che probabilmente permetteva una bellissima vista sullo Stretto, ormai ad oggi oscurata da recenti costruzioni.

L’inaugurazione tuttavia non è delle migliori. La fruizione non è totale in quanto, come abbiamo già affermato, il recupero della Villa non è ancora completato. Ampie zone dentro il perimetro, comprendenti alcune piccole strutture e la fabbrica ove avveniva il processo di produzione delle essenze, non sono visitabili. La stessa presentazione dell’evento con l’Assessore Vermiglio e il soprintendente Rocco Giovanni Scimone avviene alla presenza, sì, di un interessato e vasto pubblico, ma senza che questo avesse la possibilità di ascoltare – se non le primissime file – le evoluzioni del progetto, della riqualificazione, in quanto la presentazione è avvenuta senza l’ausilio di dispositivi di amplificazione sonora.

Villa De Pasquale 6A chi ha avuto il desiderio di saperne di più sui lavori, sugli eventuali sviluppi della riqualificazione, non è rimasto che cercare informazioni tra i vari presenti o affidarsi alla stampa locale e godersi, ancora per qualche ora, la bellezza di questo patrimonio. Sì, perché la Villa De Pasquale, oggi inaugurata, richiuderà in attesa che si completi la sua riqualificazione e il suo restauro, ma anche in attesa che si capisca a chi darla in gestione. Abbiamo quindi chiesto all’Assessore Vermiglio delle delucidazioni in merito

Villa De Pasquale 7«Villa De Pasquale è una conferma per questa comunità. La mia età mi permette di conoscere Villa De Pasquale già da un bel po’. Purtroppo è una struttura che il tempo ha martoriato e che noi adesso siamo riusciti a far riguadagnare alla città. È una realtà, per la località di Contesse, assai importante.  Questa zona forse non potrà tornare ad essere il centro imprenditoriale della città ma può diventare certamente il centro culturale, un centro di aggregazione per i giovani, un centro per eventuali esposizioni. Villa De Pasquale deve divenire un centro pulsante della zona di Contesse e di tutta la zona Sud di Messina. Per quanto riguarda la gestione del Bene, ho già fissato un tavolo per la prossima settimana che metterà insieme Legambiente, il FAI, associazioni di Volontariato e vari club service, per determinare con loro il futuro di questa realtà che dovrà avere un legame importante con la città e con il quartiere in cui si trova. Sarà lo stesso quartiere a diventare il centro di questa operazione.»

Villa De Pasquale 4Nel frattempo si rimane sospesi in attesa delle decisioni e dei tavoli tecnici. È quasi un dovere, per il cittadino messinese, rimanere titubanti nell’attesa che si raggiunga qualcosa si realmente concreto che non sia semplicemente la fruizione una tantum di un importante sito come Villa De Pasquale. Tanto è stato fatto, ingenti somme sono state investite, ma tanto c’è ancora da fare, sia dal punto di vista della riqualificazione, del restauro, sia dal punto di vista gestionale. Messina ha il desiderio di vivere queste realtà alla luce del giorno senza rincorrere eventi organizzati in pompa magna che ne ricordino il valore per poi richiuderlo e aspettando che ne vengano organizzati di altri. Messina ha bisogno della bellezza vissuta attraverso la quotidianità.

Noi attendiamo.

 

 

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