Gli aspiranti “eroi” del bilancio approvato: le inesattezze storiche e le accuse alla stampa

Vogliono essere definiti eroi perché votando sì al bilancio previsionale han permesso di sbloccare 70 milioni di euro e, soprattutto, non hanno fatto “sputtanare” Messina consegnandola al dissesto.
Dovevano essere in undici a raccontare le loro verità ma la cancellazione della festa patronale, meglio lo spostamento a oggi, ha reso complicata se non impossibile la presenza dei consiglieri lavoratori o in vacanza -come Peppuccio Santalco-. Più che conferenza stampa è stata una sorta di one man show di Pippo Trischitta, infarcito more solito da una quantità sesquipedale di inesattezze storiche.
Su tutte Forza Italia che non appoggiò Accorinti ( la storia dice che fu il coordinatore del tempo Nanni Ricevuto a virare per il free Tibet,ndr) . Ma c’è stato il tempo di chiarire che la stampa è sotto accusa perché non chiede a Pd, Pdr e affini il motivo della ” fuga” dal voto, dimenticando che l’assenza in aula ha poi favorito il sì.
Pochissima voglia di dar conto delle minacce ricevute da tanti ma denunziate dal solo Cantali per votare un bilancio “che ha la firma dei revisori, è veritiero e affidabile e non falso”.
Ma c’è anche il terrore di conoscere gli atti di Matassa Due e degli altri consiglieri coinvolti. Trischitta pretende che prima di Messina si abbia il coraggio di dichiarare il dissesto di città ben più grandi. E di smetterla di consegnare la città al discredito mediatico.

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