Faranda interviene su ipotesi hotspot e salva Ncd dall’imbarazzo del silenzio

Avevamo chiesto all’onorevole Ncd Enzo Garofalo (vedi articolo) di commentare la notizia giunta negli scorsi giorni circa l’apertura di un hotspot a Messina che aveva suscitato subito polemiche trasversali, ma il deputato aveva affermato di aver poco da dire, si sarebbe informato perché non gli risultava niente di concreto.

Quel che è certo è che il silenzio delle forze politiche al Governo, a lungo andare si sarebbe trasformato in qualcosa di realmente imbarazzante. A rompere ogni indugio è la capogruppo del Nuovo CentroDestra, Daniela Faranda, che con una nota alla stampa non manca di attaccare l’Esecutivo cittadino, reo di aver “aperto all’accoglienza massima -senza averne le possibilità nè la capacità gestionale-, sin dalla prima ora”, situazione a causa della quale, per la consigliera, oggi ci troviamo a discutere di hotspot a Messina. La Faranda era intervenuta anche in passato sulla cosiddetta “emergenza migranti”, sostenendo “l’esigenza di frenare gli entusiasmi e fare i conti con la realtà pianificando serie strategie di accoglienza e tenendo contro delle reali possibilità della città”, come si legge nel comunicato diramato dalla stessa .

“Messina ha già dimostrato enormi difficoltà gestionali e organizzative circa la questione accoglienza e pensare oggi di creare un hotspot da noi è assurdo. Sono assolutamente certa che vi siano tutti gli estremi per dialogare con il Viminale -il cui padrone di casa, vale sempre la pena ricordare, è il presidente del partito della consigliera (così come anche dei parlamentari messinesi Garofalo, Germanà e Mancuso)- per rivedere la decisione –ammesso e non concesso fosse confermato che il Ministero dell’Interno abbia davvero già definito le location, come riportato dalla stampa” , prosegue aprendo al ragionevole dubbio.

“Intendo andare fino in fondo, anche cercando di trovare conferme o smentite a quanto asserito dall’Amministrazione: queste non sono decisioni che si assumono ignorando il parere o la disponibilità di chi rappresenta la città e asserire di non essere mai stati messi a parte di nulla è un fatto che mi lascia piuttosto perplessa, sia perché da tempo è proprio il sindaco a parlare di assoluta e incondizionata disponibilità, senza tener conto della situazione concreta; sia perché in questi anni, l’argomento sarà pur stato affrontato da i membri della giunta durante i frequenti pellegrinaggi romani”, va avanti Daniela Faranda, facendo riferimento alle dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino a Repubblica.

“In questa fase ritengo urgente mettere un freno ad ipotetiche decisioni del Governo e parallelamente é necessario chiarire quale ruolo abbia avuto l’Esecutivo cittadino”. La consigliera conclude: “La città non era in condizioni sin dall’inizio di ospitare il gran numero di migranti, molti dei quali oggi vediamo vagare per le strade alla ricerca di elemosine. Questa per me non è accoglienza! Non fa bene a chi ha bisogno di supporto e asilo e neanche a chi vive una Messina che, anche in questo, è gestita con assoluta approssimazione, lusso che chi amministra non può permettersi”.

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