Messina a lume di candela. Al buio gran parte del centro urbano

A lume di candela per essere romantici; a corto di illuminazione pubblica per educarci ad uno stile di vita Hamish e ritrovare il bello del passato senza confort, manco fossimo mormoni; un’iniziativa di marketing finalizzata ad incrementare la visibilità di un cielo sempre più “oscurato” -paradossalmente così si dice- dalle luci artificiali, proprio nelle notti d’estate dedicate a stelle cadenti e desideri da esprimere.

Potrebbe essere tra queste ipotesi quella vincitrice del concorso “scopri perché cavolo la città è al buio”. Qualche giorno addietro l’assessore ai lavori pubblici ha fatto sapere che si sta lavorando per risolvere la faccenda, chiaramente legata a dei guasti. De Cola ha affermato che “Sia i tecnici del Dipartimento dei lavori pubblici, che le imprese, stanno lavorando con il massimo impegno per risolvere, nel minor tempo possibile, i problemi avuti, che sono derivati anche da un incendio, la cui natura è in fase di accertamento, scoppiato nella cabina Dante. In particolare tra la fine del mese di luglio e l’inizio del mese di agosto, in concomitanza con il cambio d’impresa, si sono verificati guasti negli impianti di: Mortelle, viale Aranci, Montepiselli, viale della Libertà, via Garibaldi e in ultimo, quello più grave, che ha interessato il Rione Provinciale. L’attività costante del Dipartimento e l’impiego delle squadre adoperatesi assiduamente per far fronte all’emergenza, hanno permesso ad oggi, ad appena 72 ore dall’avvio concreto del servizio di manutenzione, di risolvere i problemi degli impianti di Mortelle, v.le della Libertà, v.le Aranci, via Garibaldi e per il 90% del Rione Provinciale, dove persiste il blackout nel cosiddetto quadrilatero “piccole suore” che sarà riparato, presumibilmente, subito dopo ferragosto in correlazione all’approvvigionamento di materiali già spediti da Milano”.

È vero però che le vie della città sono risucchiate dalle tenebre della notte che non consentono adeguata visibilità a chi guida o commina a piedi e la sicurezza viene meno chiaramente e con essa la serenità dei cittadini che non mancano di lamentarsi per l’ennesima vergogna da subire. Da Granatari a Ganzirri, dall’Annunziata a Provinciale, dal Viale della Libertà alla via La Farina, ci sono intere porzioni di Messina non illuminate e quest’assurdita non può trovare giustificazioni. I messinesi non vogliono abbracciare lo stile di vita dei mormoni, non hanno smanie da romanticoni nè intendono dedicare il proprio tempo ad osservare il manto celeste. In compenso, nei giorni di festa soprattutto, di strade piene, di Fiera aperta, di manifestazioni e locali i vari dislocati qui e lì, quel che preme molto è la sicurezza che, per l’appunto, non sembra essere granchè considerata da chi gioca con gli interruttori. È tempo di piantarla: riaccendiamo ste luci (prima che ci scappi una lacrima per eventuali tragedie che -poi si direbbe- sarebbero state evitabili).

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