Maurizio Pallante e la decrescita felice, cercando nuovi stili di vita

Uguaglianza, giustizia sociale, economia sostenibile, questi i temi trattati ieri alla presentazione del libro di Maurizio Pallante, in occasione della Settimana Europea della mobilità. A moderare il dibattito alla Libreria Feltrinelli Point la giornalista Palmira Mancuso, che ha dato spazio a tutti i relatori, tra cui l’assessore Daniele Ialacqua , con delega ai nuovi stili di vita, e che anche in questa occasione ha sostenuto quanto sia necessario cambiare il sistema dalla sue fondamenta. “La destra e la sinistra non sono scomparse, si sono accentuate”, ha detto, sottolineando le difficoltà pratiche di amministrare la città indirizzandola verso politiche che prevedono la larga partecipazione alla valorizzazione del bene comune.

Un intervento incisivo, prima del dibattito, quello di Vito Restivo, impegnato nel progetto Pedalacquassisi che ha fatto tappa a Messina. Un progetto che manifesta la voglia di cambiamento e di uguaglianza, soprattutto in quei Paesi, ancora oggi, in situazioni critiche. “Paghiamo l’acqua carissima – ha ricordato -ma non tutti possono averla. E continuiamo a vivere in un mondo diviso a metà, tra povertà e ricchezza”.

Alla presentazione ha partecipato anche il prof  Vincenzo Piccione, dell’Università di Catania, raccontando di uno studio svolto dagli scienziati Donella H. Meadows , Dennis L. Meadows, Jørgen Randers e William W. Behrens III. Uno studio che si poneva il problema delle risorse del pianeta, la cui fine fu stimata a cinquant’anni e che portò alla stesura del Rapporto sui Limiti sullo Sviluppo. Questo studio venne aggiornato a distanza di vent’anni dagli stessi scienziati, che stavolta danno meno dati e più risposte di speranza. È infatti possibile modificare i tassi di sviluppo e giungere ad una condizione di stabilità ecologica ed economica, sostenibile anche nel lontano futuro, progettando lo stato di equilibrio globale in modo che le necessità di ciascuna persona sulla terra siano soddisfatte, e ciascuno abbia uguali opportunità di realizzare il proprio potenziale umano. “Oggi c’è necessità primaria di rete sociale, amore e onestà intellettuale per risolvere il problema”, sintetizza Piccione.

pallante_feltrinelliNon è molto differente l’opinione dell’Antropologo e Sacerdote Gianni Notari che invita i lettori a capire qual è il senso di questa decrescita. Sostenendo che sia la Destra ché la Sinistra non siano in grado di prendersi cura dell’insieme del nostro pianeta.
“L’auspicio del testo è quello di dire “Componiamo ciò che ci fa felici, ridiamo armonia”, senza sottovalutare l’aspetto spirituale che accompagna la crescita di ogni individuo”

Maurizio Pallante (a sinistra) conclude dicendo che la decrescita è una strada, non una meta, che la crescita è un valore monetario. Sottolinea la necessità di costruire un nuovo modello culturale. “Il mio libro è importante per una nuova declinazione dell’uguaglianza. Nella fase storica attuale – sottolinea – le economie dei Paesi che si autodefiniscono sviluppati non possono continuare a crescere se non crescono le economie dei Paesi che essi definiscono in via di sviluppo, ovvero dei Paesi che spostano progressivamente le loro attività produttive dalla sussistenza alla mercificazione, perchè in questo modo si aprono nuovi mercati in cui possono vendere i loro prodotti, acquistare le materie prime di cui hanno bisogno e trasferire le loro attività produttive là dove il costo della manodopera è inferiore”.

Un interessante dibattito, che certamente è spunto di riflessione e approfondimento, attraverso il lavoro di Pallante, teorico della decrescita felice, sulla necessità di chiedersi “se le categorie di destra e sinistra abbiano ancora un senso, o non siano uno specchietto per le allodole che qualcuno utilizza per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai problemi reali e dalle soluzioni possibili.” (Emanuela Previti)

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