Terremoto, il vulcano Marsili non c’entra

Forte terremoto di magnitudo 5.7 di fronte alle coste calabresi del Tirreno e distintamente avvertita anche a Messina intorno alle 22.00 di ieri. Inizialmente la violenza del sisma avvertito sulle coste tirreniche di Sardegna, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia e anche se lievemente nelle città di Palermo, Reggio Calabria, Messina, Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, Cosenza, Salerno e Napoli, faceva pensare ad una attività del vulcano marino Marsili “il gigante”. L’epicentro, però, è stato a pochi Km di distanza dal Marsili e chiaramente così il capo della Protezione civile calabrese, Carlo Tansi, tranquillizza su questo punto con una dichiarazione.

”Si smentisce categoricamente – spiega Tansi – ogni correlazione del terremoto 5.7 di poco fa con il Marsili: infatti la profondità dell’ipocentro (474 km) del sisma è completamente incompatibile con la profondità del Marsili (3.5 km circa) che, in ogni caso, è soggetto ad altri processi geodinamici. La profondità molto elevata dell’ipocentro ha fatto si che, nonostante l’elevata magnitudo (5.7) – simile al terremoto di Macerata – per la grande distanza percorsa dalle onde sismiche il sisma sia arrivato in superficie perdendo energia, quindi senza produrre danni. Inoltre il fatto che il sisma sia stato sentito in tutta la regione, è dovuto alla notevole profondità dell’epicentro. Si coglie l’occasione per ricordare che i terremoti non si possono prevedere e che l’unica difesa possibile è la prevenzione: i terremoti non uccidono, ma ad uccidere sono le case costruite male che crollano (Norcia docet)”. (@G.P.)

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