Giustizia: “Veleni di Siracusa”, se due magistrati ora son pregiudicati

di Gianfranco Pensavalli – ll cronista chiede venia ma ha necessità di chiarire parecchie cosette sulla sentenza definitiva della Cassazione che ha confermato le pene inflitte in Corte d’Appello a Messina all’ex procuratore capo di Siracusa, Ugo Rossi e all’ex pm aretuseo Maurizio Musco (che deve rispondere di tentata concussione a Messina davanti al collegio presieduto da Silvana Grasso per i cosiddetti fatti di Brucoli, ndr).
Imputati erano anche l’ex procuratore aggiunto Roberto Campisi e l’ispettore del Nictas Giancarlo Chiara. I giudici hanno confermato la pena di un anno e sei mesi di reclusione con la concessione della condizionale a Maurizio Musco, per aver provocato un danno patrimoniale all’ex sindaco di Augusta Massimo Carrubba e all’ex assessore ai Lavori Pubblici.
La Corte ha confermato la pena di un anno di reclusione all’ex procuratore capo Ugo Rossi, che non si era astenuto nel processo Sai (nonostante la presenza in quell’assett del figlio della moglie) mentre hanno assolto l’ex procuratore capo Roberto Campisi e l’ispettore Giancarlo Chiara per intervenuta prescrizione. Come già deciso a Messina dai giudici di secondo grado.
La Corte ha annullato il capo della rubrica relativo alle presunte scommesse clandestine in cui erano coinvolti tre giocatori del Catania, che dai giudici della Corte d’Appello di Messina era stato definito con una dichiarazione di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Proprio l’utilizzo di una Procura non competente diede il via al fatto giudiziario. Fatti a Catania, denunzia del patron Pietro Lo Monaco, e fascicolo aperto a Siracusa…
Va ricordato che gli imputati erano stati assolti dal gip-gup . C’erano altri indagati- Monica Marino ma il pm Antonio Carchietti – subentrato al collega Fabrizio Monaco, incompatibile perché già assistente di studio del compianto Ettore Randazzo, aveva appellato.
L’indagine sui Veleni di Siracusa era nata da un’inchiesta di chi verga queste note sul settimanale Magma e ripresa bellamente, con formidabile affondo, da La Civetta di Minerva, che oggi si ritrova con una richiesta di 5 milioni di danni in sede civile proprio a firma dello stesso Musco. Come detto, c’è un processo a Musco per tentata concussione. E nessuno può negare non solo l’ostracismo dei giornalisti di Siracusa ma persino- come fece La sicilia– un attacco feroce e la “sparata” di Rossi: ” Ci vogliono delegittimare”; per non parlare di alcune scandalose interrogazioni parlamentari pro giudici.
Le condanne definitive per i due magistrati sono anche un segnale preciso: esistono ancora i giornalisti d’inchiesta, basta non ghettizzarli. E Messina si è dimostrata, nel caso, il giudice a Berlino.

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