Pasqua 2017: il messaggio di Mons. Accolla alla città, “da soli non andiamo da nessuna parte”

La speranza di una rinascita individuale e di questa città.

“La rinascita deve passare da un cambio di mentalità sia delle istituzioni, che dovrebbero tagliare gli sprechi anziché i servizi, sia dei cittadini di Messina, dai quali auspica l’abbandono della mentalità egoistica che, purtroppo, a volte caratterizza i loro comportamenti”.

Ha parlato delle sue visite verso gli ultimi iniziate dalla casa di Vincenzo, per passare poi al quartiere di Bordonaro, al carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, agli ospedali Papardo, Piemonte, al Sirina di Taormina “Negli occhi delle persone sofferenti, ha detto, ho visto la speranza”.

Da qui la considerazione sulla differenza con la cultura borghese, spesso appagata e non soddisfatta. “Dove vedreste la persona di Gesù – ha detto Accolla ai giornalisti – nei carcerati liberi o nelle persone libere e carcerate?”. Da qui l’aspettativa che il meglio arriverà, come accaduto a Cristo con la resurrezione, fondamentale punto di partenza della Pasqua. Aprire i cuori senza creare steccati, creare, fiducia e relazionarsi con gli altri. “Non si possono celebrare le feste osservando solo il calendario – ha esortato- bisogna smuoversi dentro, sentire una inquietudine che apre il cuore alla premura verso l’altro”.

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