Verso la sentenza il processo a Genova per la morte del milazzese Tusa

È ripreso con le repliche del pm e di alcune parti civili il processo per il crollo della torre piloti abbattuta nel porto di Genova il 7 maggio 2013 dal cargo Jolly Nero della società Ignazio Messina che ha provocato la morte di nove persone, tra i quali il milazzese in forza alla locale Capitaneria di Porto Giuseppe Tusa  e il ferimento di quattro. Domani sarà la volta delle repliche dei difensori degli imputati mentre è probabile che la sentenza sia emessa il 17 maggio dal giudice Silvia Carpanini. Il processo si è potuto svolgere perché i difensori e diverse parti civili non hanno aderito all’astensione dalle udienze proclamato dall’unione delle Camere penali.

Il pm Walter Cotugno, riferendosi alla posizione del comandante d’armamento Giampaolo Olmetti per il quale aveva chiesto 17 anni di carcere, ha ribadito che «il codice ISM (International Safety Management) è una norma cautelare la cui inosservanza determina responsabilità penale in caso di incidenti».

«Bisogna adottare – ha detto – azioni correttive per evitare situazioni pericolose anche analizzando incidenti già avvenuti». Parlando poi della posizione del pilota Antonio Anfossi per il quale aveva chiesto 10 anni il pm ha detto:«in questa manovra non sa a che velocità sta andando e non ha guardato il contagiri. Se l’avesse guardato avrebbe visto che era a zero e avrebbe dedotto che il motore non era partito. Non se n’è accorto perché sapeva che il contagiri era rotto».

Hanno poi preso la parola gli avvocati di parte civile e tra questi l’avvocato dello Stato Ernesto de Napoli. Gli altri imputati sono il comandante della Jolly Nero Roberto Paoloni, il primo ufficiale Lorenzo Repetto, il direttore di macchina Franco Giammoro che, insieme a Olmetti e ad Anfossi, sono imputati per omicidio colposo plurimo, crollo di costruzioni e attentato alla sicurezza dei trasporti.

Il terzo ufficiale Cristina Vaccaro è imputata solo di falso per avere controfirmato la check list di controllo degli apparati della nave secondo la quale tutto era in regola. La società Ignazio Messina è imputata per responsabilità amministrativa ma è citata come responsabile civile. (@G.Pensavalli)

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it