L’intervista: il sindaco di Castell’Umberto e le sue verità

Dalla prefettura di Messina comunicano che a Sinagra, voce clamante nel deserto, non c’è alcuna manifestazione, smentendo il sindaco di Castell’Umberto, Vincenzo Lionetto Cuva.

Certo, a Torrenova domani sera si parlerà di Spar e di Palazzo del Governo che non può decidere come un gerarca mussoliniano e stessa cosa farà Ficarra. Forse è il caso di sentire il primo cittadino di Castell’Umberto.

E’ arrabbiatissimo ma prova a difendere la prefetta Checchina Ferrandino, che lo ha contattato dopo che i migranti erano già stati alloggiati in un albergo chiuso da un anno, senza luce e neppure acqua, ovvero l’ex Canguro, di fatto sito in territorio di Sinagra ma che per i servizi essenziali dipende da Castell’Umberto.

“Bah, al telefono la Ferrandino mi ha detto che noi ne dobbiamo sopportare cinquanta (senza identità e senza conoscerne lo stato di salute, ndr) mentrte lei ne deve gestire centinaia al porto e deve scegliere tra fare una tendopoli o mandarli in strutture nel territorio. Il nostro è considerato territorio di area depressa, ce ne toccherebbe otto al massimo e sono una cinquantina “.

Zona definita aerea interna… “Siamo sotto gli standard europei di vivibilità per viabilità, scuola,spopolamento e sanità. Eppure, il ministero li spedisce da noi. Dove sette anni fa abbiamo avuto un dissesto idrogeologico con 40 famiglie coinvolte, una trentina sono allo stremo delle forze e sono ancora accampate da parenti o in strutture comunali. Non ci sono più soldi per loro. In paese ci sono 70 persone sotto la soglia di povertà. e ci mandano migranti senza avvisare…”.

Ma la gente come l’ha presa?.” Incazzati neri. Non ci sono soldi per noi ma per gli immigrati sì. Tutto il circondario è con me. Resisteremo nel presidio fino a che la situazione non sarà risolta. Solo giovedì potremo incontrare la prefetta”.

Ma la struttura dell’ex Canguro? ” Vecchia, senza agibilità. Non è dignitoso e neppure pensabile farvi vivere persone. E per fornire corrente ci vuole il gruppo elettrogeno. Eppoi, basta con il darci dei razzisti. Lo Stato si sta comportando come quel padre che non riesca a garantire la cena ai figli e poi li picchia perché si lamentano perché hanno fame. Certa stampa, per coprire le colpe del governo, ci sta dando la mazzata finale”.

Ancora 48 ore per uno spiraglio ma si teme l’arrivo di una ” tempesta”. Titolo già pronto: “Cronache dall’invasione”. (@Gianfranco Pensavalli)

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it