Voglia di “evadere” a Capodanno, ma li fermano i Carabinieri

Se tutti sono distratti, non lo sono i militari dell’Arma che anche in questi giorni festivi hanno lavorato, intensificando i controlli, volti anche a garantire il rispetto delle misure restrittive emesse dall’Autorità Giudiziaria.

Così gli ultimi giorni hanno portato all’arresto di persone che hanno sfidato la legge, disattendendo le misure a cui erano sottoposti:

  • il pregiudicato messinese, classe 1969, Giuseppe SELVAGGIO, il quale – nonostante si trovasse ristretto al regime della detenzione domiciliare – è stato sorpreso nel pomeriggio di questo sabato 30 dicembre da una pattuglia del Nucleo Operativo della Compagnia di Messina Sud mentre, incurante della pena a cui era sottoposto, passeggiava con il proprio cane per le vie della città. L’uomo, tratto in arresto in flagranza di reato per “evasione”, è stato sottoposto nuovamente alla misura degli arresti domiciliari;
  • la pregiudicata messinese, classe 1974, Rosaria FESTA, nei confronti della quale i militari della Stazione di Messina Gazzi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere in aggravamento della misura degli arresti domiciliari, emessa dalla Corte d’Appello del Tribunale di Messina in esito alla richiesta avanzata a seguito di arresto in flagranza di reato per “evasione”.

Ad essere arrestato anche il pregiudicato messinese, classe 1961, Salvatore IRACI, in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, dovendo lo stesso espiare la pena di mesi 6 di reclusione al regime della detenzione domiciliare poiché riconosciuto colpevole dei reati “invasione di terreni, deturpamento e imbrattamento di cose altrui in concorso” commessi a Messina nell’aprile del 2011.

Ordine di carcerazione eseguito anche per il pregiudicato messinese, classe 1974, Vincenzo ROMEO, arrestato dai militari della Stazione di Messina Gazzi in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Corte d’Appello presso il Tribunale di Messina, dovendo lo stesso espiare – quale cumulo – la pena di anni 4 e giorni 12 di reclusione in carcere poiché riconosciuto colpevole dei reati “minaccia aggravata in concorso, sequestro di persona e rapina in associazione”, commessi a Messina dall’anno 1998 all’anno 2007.

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