Piano di riequilibrio e “pre-consuntivo” varati dalla Giunta, lunedì parola alla Commissione

Da sinistra, Signorino, Le Donne e Accorinti

Nella riunione di ieri pomeriggio la Giunta Comunale ha approvato la riformulazione del piano di riequilibrio, esteso al 2033, e il “pre-consuntivo” 2017.

“Il nuovo piano consente di fare il punto sulle strategie poste in campo per il risanamento nel periodo 2014-2017 e di riprogrammare, secondo le nuove indicazioni di legge, gli interventi e le azioni per affrontare i debiti del passato – spiega in una nota l’Assessore Signorino – Dalla relazione al piano emergono tre dati: 1) il grande lavoro di “governo” della massa passiva fatto nell’ultimo anno, che ha ridotto il debito effettivo e potenziale del Comune da 348 milioni di Euro censiti nel settembre 2016 agli attuali 278 milioni, con una riduzione di circa 70 milioni (40 per Messinambiente e 30 dovuti ad accordi, transazioni ed esito di sentenze); 2) la realizzazione delle misure poste in campo per il risanamento, che hanno complessivamente prodotto i risultati attesi, ottenendo oltre il 10% di risorse in più: 23,5 milioni nel 2014, 24 nel 2015, 27,5 nel 2016, 33,5 nel 2017 – in totale 108 milioni rispetto ai 96 programmati; 3) il nuovo orizzonte temporale di venti anni, che consente di realizzare il risanamento (fermi restando i tempi di pagamento previsti per i creditori) in maniera molto più sostenibile e facilita anche il rilancio delle società partecipate e il rinnovo della macchina amministrativa. L’esposizione complessiva coperta dal piano (inclusi i fondi, la restituzione del contributo nazionale e l’assorbimento del “disavanzo tecnico”, che non costituiscono “debito”) passa da 426 milioni (settembre 2016) a 395 milioni, considerato che ogni anno di aumento della durata del piano aggiunge 5,5 milioni di copertura alla restituzione del fondo di rotazione e all’assorbimento del “disavanzo tecnico”.”

L’amministrazione Accorinti rivendica “l’ottimo risultato sul fronte della lotta all’evasione registrato nel periodo 2014-17 (11,5 milioni di evasione scovata rispetto agli 8 programmati) che consente di incrementare il contributo al piano previsto da questo strumento; sono stati programmati interventi precisi sul fronte delle dismissioni, mentre vanno a regime e si consolidano i risparmi strutturali maturati sul fronte della riduzione dei fitti passivi (4,5 milioni raggiunti rispetto ai 3 programmati), del risparmio sulle spese energetiche (risparmi passati da 3 milioni nel 2014 a 3,4 nel 2015, a 4 sia nel 2016 che nel 2017) e della riduzione delle spese correnti diverse da energia e trasporti (realizzate già dal 2014 con una media di circa 4 milioni/anno)”.

“Col nuovo piano – secondo l’assessore Signorino  – sarà possibile ridurre il contributo annuo pianificato dall’AMAM e dall’ATM, rendendo possibili nuovi investimenti e il Comune potrà portare il turn-over del personale dall’attuale asfittico 50% al 75% nel 2018 e al 100% nel 2019. Come già accaduto negli anni 2014-2017, la realizzazione di queste misure, oltre a garantire il saldo dei debiti e la copertura delle esposizioni, offre risorse ai bilanci correnti, consentendo di aumentare la sostenibilità sociale (oltre che economica) del riequilibrio finanziario e di assorbire eventuali riduzioni di entrate. Con questo atto si chiude un percorso importante per mettere in sicurezza la città. Dopo aver sostenuto gli sforzi finanziari di questi anni e aver ottenuto con la sponda dell’ANCI l’incremento del periodo del riequilibrio, Messina sarà tra le prime città ad adottare il nuovo piano, che speriamo venga approvato dalla Corte dei conti nel tempo più breve possibile”.

Lunedì il nuovo piano verrà presentato alla prima Commissione, con cui c’era già stato un confronto la settimana scorsa, e il Sindaco ha chiesto la discussione urgente dell’atto: avendo infatti il Consiglio votato l’immediata esecutività della delibera di adesione alla procedura, il piano dovrà essere approvato entro l’1 marzo.

Altro atto di grande importanza della giunta è l’approvazione del pre-consuntivo, a seguito di cui si potrà applicare l’avanzo vincolato del 2016. Sarà quindi possibile avviare spese di investimento, impegnando (a esempio) i fondi per il rifacimento delle strade cittadine e i mutui per il secondo Palazzo di Giustizia, per il quale il demanio ha sostanzialmente definito la progettazione del nuovo Ospedale ed è stata firmata la scorsa settimana a Messina dal Presidente del Consiglio Gentiloni la migliorativa integrazione al protocollo. Questa la strategia perseguita in questi anni dall’amministrazione: prevenire il default e riavviare il ciclo economico con gli investimenti pubblici.

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