Il “parricidio” di D’Alcontres e l’imposizione di Cuzzocrea: retroscena e pronostici sotto l’ermellino

di Marina Pagliaro – L’eredità familiare dei due candidati in corsa per l’ermellino li precede. Salvatore Cuzzocrea è figlio di Diego Cuzzocrea, rettore dal 1995 al 1998. Francesco Stagno D’Alcontres è, invece, nipote di Guglielmo Stagno D’Alcontres, rettore dal 1983 al 1995. Il primo, oggi, proseguirebbe sul solco dell’ex rettore Pietro Navarra, l’altro, invece, dovrebbe fare opposizione. dalcontresEppure, nell’apparente divisione fra un PD che punterà sulla vittoria di Cuzzocrea e FI che, invece, convoglierebbe le aspettative per il prossimo sessennio su Stagno D’Alcontres, si cela una presa di posizione di entrambi i candidati rispetto al “padre comune” Pietro Navarra. Non sono state poche, infatti, le sorprese prima che i due nomi uscissero fuori dalle secrete in cui il potere viene amministrato, lontano dai riflettori e dalla scena pubblica. Il grande assente della corsa che ci si sarebbe aspettati di trovare fra i candidati all’indomani dell’indizione delle elezioni è quello del fedele navarriano Giovanni Moschella, che, insieme a Salvatore CuzzocreaFrancesco Stagno D’AlcontresMichele Limosani Francesco De Domenico rappresenta uno dei più intimi dell’ex rettore.

Salvatore_CuzzocreaMa un gioco di ripicche e prese di posizione ha portato Giovanni Moschella a mettere per ora da parte la possibilità di concorrere alla guida dell’Università. Un sogno accantonato per il prossimo mandato, in cambio, probabilmente, di una eventuale altra carica, come quella di Prorettore Vicario, nel caso in cui dovesse vincere Salvatore Cuzzocrea. Candidatura, quest’ultima, che sembrerebbe a sua volta esser nata dal contrasto da parte del Docente di Farmacologia, già Prorettore alla Ricerca, che avrebbe verosimilmente scatenato non soltanto il passo indietro di Moschella, ma anche l’ira del D’Alcontres, Direttore della UOC Chirurgia Plastica dell’AOU di Messina. Quest’ultimo, come un amante tradito, ha deciso, allora, di correre senza la benedizione di Navarra.

Sarebbe dunque  per non rischiare di perdere terreno, che Navarra ha preferito non bruciare per questo mandato Moschella perdendo un candidato solido, in cambio di un Cuzzocrea, più indipendentista, ma pur sempre a lui vicino.

E adesso la partita è tutta aperta. Se Salvatore Cuzzocrea si è esposto per non lasciare l’Ermellino al già dato per scontato Moschella, a sua volta Stagno D’Alcontres non voleva rimanere in disparte e ha voluto comunque giocarsi le sue carte. La frattura verso Navarra è stata, così, doppia: Cuzzocrea contro il prediletto Moschella, D’Alcontres contro tutti.

E si peccherebbe di superficialità se non si contestualizzassero i recenti movimenti universitari nell’attuale scenario politico a cavallo fra le regionali e le politiche, e rilanciate verso le amministrative. Navarra e il suo gruppo hanno scelto di concorrere a vario titolo su più fronti: regione, parlamento e, ancora, rettorato. Dopo il 4 marzo nessuna sorpresa se i docenti dovessero designare anche un candidato a sindaco.

L’outsider che mette tutto in discussione per la partita del 22 marzo è però Francesco Stagno D’Alcontres. L’esodato della troupe potrebbe, adesso, convogliare su di sé la maggior parte dei voti del dipartimento di medicina. Dipartimento, questo, che se decidesse di puntare su D’Alcontres, nonostante la presenza del fratello di Pietro NavarraPippo, potrebbe numericamente togliere la possibilità a Cuzzocrea di vincere. Ma non è tutto. Quest’anno, infatti, a votare andranno anche studenti, dottorandi, assegnisti di ricerca e specializzandi che, con voto ponderato, potranno fare la differenza. de_domenico_navarra

A muovere le fila della politica al momento, allora, sono loro: Pietro Navarra e Francesco De Domenico. E lo scenario che si prospetta è, quindi, il seguente. In un percorso di carriera politica in cui Pietro Navarra vuole gestire il potere nei palazzi su più livelli, per scongiurare il rischio di tornare a essere soltanto un docente, se dovesse vincere Cuzzocrea salverebbe il suo presidio all’università. In caso contrario, con la vittoria di D’Alcontres, invece, la fetta del PD universitario messinese perderebbe un importante centro di potere e così, con Franco De Domenico a Palermo e Pietro Navarra a Roma qualcuno dovrà pur sempre rimanere a controllare Messina.

Ma questo si capirà all’indomani del 4 marzo, quando comincerà davvero la campagna per le amministrative. Una cosa è certa: la frattura che si è posta in occasione delle elezioni per il rettorato nasce proprio alle soglie delle politiche e all’indomani delle dimissioni di Navarra. È vero che mancava poco per la fine del suo mandato, ma è anche vero che dietro la sofferenza dovuta alla fine dell’esperienza di rettore, c’è stata la voglia di Navarra di non scendere dalla “barca dei potenti”. E così nell’aver tutelato momentaneamente l’amico Moschella, che se si fosse candidato avrebbe avuto tutti contro, primo CuzzocreaPietro Navarra ha mosso ancora una volta le sue pedine. Un problema resta al fondo della vicenda. L’ex rettore dovrà comunque lasciare autonomia a Cuzzocrea e desistere completamente dalla possibilità di controllare la sua eredità universitaria nel caso di vittoria di Stagno D’Alcontres. Con D’Alcontres in ermellino, si aprirebbe quindi la corsa ad un erede di matrice navarro-dedomenichiana per Palazzo Zanca.

Il banco di prova per Pietro Navarra sarà il fine settimana che sta per arrivare. Per l’economista messinese il trasferimento a Roma è tutt’altro che scontato. (ha collaborato Palmira Mancuso)

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