Ylenia Bonavera indagata per falsa testimonianza: aveva difeso il “fidanzato” che ha cercato di ucciderla

Indagata per favoreggiamento e falsa testimonianza: così ha deciso la procura messinese che ha chiuso le indagini su Ylenia Grazia Bonavera, 24 anni, la ragazza che fu ustionata con la benzina nel gennaio del 2017. Un episodio che balzò alle cronache nazionali, e per il quale è stato condannato a 12 anni, in primo grado, per tentato omicidio, il fidanzato Alessio Mantineo. 

La ragazza, ospite anche di Barbara d’Urso, quando fu sentita dalla Squadra mobile subito dopo l’aggressione, ha dichiarato di essere stata vittima di uno sconosciuto, nonostante le prove abbiano acclarato altro. La procura quindi contesta alla ragazza di aver detto agli investigatori che a compiere il gesto era stato uno sconosciuto che aveva bussato alla porta di casa alle 5 del mattino e che l’aveva spinta a terra buttandole della benzina: una versione ribadita anche davanti al giudice nel processo abbreviato condizionato alla sua audizione.

Ylenia Bonavera, difesa dall’avvocato Rosaria Chillè,  avrà ora venti giorni a disposizione per presentare memorie, produrre documenti, e chiedere di essere sentita dal magistrato.

Ad incastrare il ragazzo è bastato il video di una stazione di servizio che quella notte lo ha immortalato mentre acquistava una bottiglia di benzina che da li a poco sarebbe servita ad appiccare il fuoco su Ylenia.

Di certo era stato lo stesso giudice per le udenze preliminari Mastroeni, nella sentenza di condanna di Mantineo, a sottolineare come la ricostruzione di Ylenia fosse “tra il surreale e l’incredibile in un soggetto alla fine fragile che avrebbe bisogno di un recupero non di perdersi al fronte del luccichio delle telecamere”.

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