Discarica Mazzarà: inizia il processo su rapporti tra TirrenoAmbiente e Comune

Si è aperto al Tribunale di Barcellona il processo sui rapporti tra la società TirrenoAmbiente e il comune di Mazzarrà Sant’Andrea. Il Presidenti Alligo ha rigettato tutte le eccezioni dei difensori degli imputati, compresa quella di incompetenza territoriale in cui si chiedeva che ad occuparsi del caso fossero i giudici di Messina e non quelli barcellonesi.

Ma la Corte, alla fine di una lunga camera di consiglio durata quasi l’intera mattinata di lunedì 9 aprile, ha disposto di proseguire il dibattimento al  Palazzo di Giustizia di Barcellona, dove si tornerà in aula il prossimo 9 luglio.

Ammesse le parti civili, ovvero il comune di Mazzarrà e Tirrenoambiente.

Imputati di corruzione e peculato  l’ex sindaco di Mazzarrà Salvatore Bucolo ed i vertici della TirrenoAmbiente, cioè  gli  ex amministratori delegati della stessa società mista che si sono succeduti nel Cda: Giuseppino Innocenti, 64 anni, di Borgo Vercelli; Giuseppe Antonioli, 56 anni, di Borgomanero; dell’ex senatore piemontese di Forza Italia Lorenzo Piccioni, 63 anni, e dell’ex presidente Antonello Crisafulli, 56 anni, di Barcellona, l’unico che all’epoca non fu arrestato perché aveva cessato ogni carica.

L’inchiesta che portò ad un clamoroso blitz dei Finanzieri partì dalla verifica sui  rapporti economici e le autorizzazioni all’impianto tra il comune tirrenico e la società che gestiva uno dei principali impianti di smaltimento della Sicilia Orientale.

Secondo quanto ipotizzato dalla Procura, il Comune non avrebbe incassato l’indennizzo da parte della società, o lo avrebbe incassato in misura “agevolata”. Una “mossa” voluta scientificamente dall’allora sindaco Bucolo, che ne avrebbe avuto il suo tornaconto, secondo gli inquirenti.

 

 

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