Piero Campagna: “Graziella da vittima della mafia a vittima della giustizia”

Un grido di dolore e un appello a fare chiarezza. Piero Campagna, fratello di Graziella, assassinata a 17 anni il 12 dicembre 1985 con 5 colpi di pistola per ordine del boss Gerlando Alberti Junior, che temeva di essere stato riconosciuto durante la sua latitanza, ha preso la parola durante l’incontro tra gli studenti messinesi con Giovanni Impastato.

La vicenda riguarda la scoperta da parte della famiglia Campagna che il killer Giovanni Sutera era tornato in libertà, finendo sui giornali a seguito di un’operazione di polizia.

Una “vergogna” contro la quale si era subito mosso l’avvocato di famiglia, Fabio Repici, presentando una istanza che però è stata rigettata dalla Procura generale di Firenze che non chiederà la revoca della liberazione condizionale concessa nel 2015 a Giovanni Sutera, già condannato all’ergastolo per l’omicidio di Graziella e già condannato a 25 anni per l’omicidio del gioielliere

“Il tribunale ha rigettato l’istanza presentata dall’avvocato Fabio Repici di revoca della libertà condizionale, perchè a loro dire è stata presentata oltre i termini previsti. Ma noi non sapevamo che l’assassino di mia sorella, Giovanni Sutera, nonostante l’ergastolo, fosse dal 2015 in libertà. Tanto da venirne a conoscenza solo dopo l’arresto nell’ambito di una operazione di polizia” ha raccontato alla platea di oltre 800 ragazzi.

“Il primo colpo al cuore lo avevamo ricevuto nelle scorse settimane quando abbiamo appreso che il killer di mia sorella era libero ed era stato riarrestato – dice Pietro, accorato- e quello che è accaduto non è uno schiaffo per noi, ma per tutti quelli che credono nella legge. E invece così Graziella è passata da essere vittima della mafia a vittima della giustizia”. (Pal. Ma)

 

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it