La montagna ha partorito il topolino: fra Bramanti e De Luca è “patto per Messina”, ma nessuno si ritira

di Marina Pagliaro – Patto di non belligeranza, accordo comune. Lo si chiami come lo si vuole, ma quello stipulato fra gli aminemici Dino Bramanti e Cateno De Luca è un armistizio fra i contendenti al trono di Palazzo Zanca per svolgere una campagna elettorale che si confronterà fra i due, da questo momento in poi, soltanto sui programmi e non su personali punti di vista. Nessuna accusa personale, d’ora in avanti. E per chi aveva ipotizzato una possibile uscita di scena o dell’Onorevole o del Medico, si riconferma invece il no: correranno da concorrenti come hanno fatto finora, ciascuno con il proprio entourage di liste civiche a sostegno (7 per De Luca e 10 per Bramanti).

Si chiama “Patto per Messina” il contratto stipulato oggi e vuole basarsi su “fair play, rispetto, legalità e trasparenza” con la finalità di condurre una campagna elettorale “senza toni aspri”. “Qualcosa che nessuno ha mai fatto – hanno detto i due questa mattina nell’aula consiliare di Palazzo dei Leoni – per favorire la democrazia”. Democrazia che saranno i cinque punti del patto a regolare nel corso dei prossimi 50 giorni, ancora tutti da vivere e da scoprire, in attesa dei colpi di scena – ancora ben lontani dall’essere arrivati.

Se l’incontro di oggi, infatti, è sembrato un modo per essere al centro della scena (ed è poco chiaro chi dei due abbia organizzato il bluff per avere gli occhi della stampa e dei curiosi puntati addosso), non si può non guardare con occhio critico la maglietta con cui Cateno De Luca si è presentato questa mattina, lasciando fuori, per sta volta, camicie e cravatte e senza attirarsi l’ira di nessun perbenista sostenitore della storia che “l’abito fa il monaco”. Una polo minimal con scritto in giallo “A ciascuno il proprio mestiere”. Un abbigliamento che potrebbe smentire il tono pacato e amichevole dell’incontro e che rimanda, invece, a quando fu Cateno De Luca ad apostrofare Bramanti come il “gonnella” delle lobby puzzolenti di Francantonio&co prestato alla politica e certamente più indicato nel ruolo di medico.

“In tanti la mattina si alzano per andare a lavorare e sono costretti a riempire la vasca perché l’acqua non viene erogata tutto il giorno – ha detto Dino Bramanti – Ecco noi vogliamo impegnarci su queste problematiche non insultarci”. “Ci meritiamo un applauso – commenta Cateno De Luca – La competizione da cui ci distingueremo rispetto agli altri candidati, infatti, è una opportunità che offriamo alla città. Pur se avversari politici non siamo certamente nemici”.

Il patto non è stato firmato con il sangue ma da regalie da entrambe le parti. Libri, strette di mano e baci, non senza la maliziosa battuta scaccia-voti (e anche omofoba) partita dal Neurologo: “Ora ci prendono per gay…”.

Ecco di seguito il Patto per Messina:

“Al fine di agevolare la diffusione dei rispettivi programmi amministrativi e per consentire a tutti gli elettori di poter valutare la concretezza e l’innovatività delle proposte di governo elaborate dagli schieramenti collegati, viene stipulato il seguente accordo denominato Patto per Messina – hanno detto e scritto –

  1. Sulla base del presente accordo condurranno la propria campagna nel rispetto reciproco, del buon senso civico, nello spirito del confronto democratico e nell’interesse di Messina e dei messinesi;
  2. Entrambi i candidati si asterranno da considerazioni di carattere personale e professionale, ritenendo indispensabile e fondamentale focalizzare l’attenzione degli elettori sul contenuto dei rispettivi programmi elettorali;
  3. Entrambi i candidati si impegnano a rispettare il presente patto secondo i principi di trasparenza, legalità e nel rispetto del fair play elettorale nel superiore interesse nei confronti dei cittadini;
  4. Entrambi i candidati si impegnano per tutto il periodo elettorale a rispettare il contenuto del presente accordo.
  5. Sulla base di quanto riportato, i candidati avvieranno un confronto costruttivo, trasparente e aperto ai contributi che da entrambe le parti potranno pervenire. Al termine del confronto partecipato, che si potrà articolare con modalità e tempi da definire, saranno resi noti, sempre pubblicamente, i contenuti e l’esito finale di questo nuovo metodo che ha come solo ed esclusivo interesse la tutela e l’immediata risoluzione dei problemi più urgenti e indifferibili di Messina e dei Messinesi”.

 

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