A Messina la Sea Watch con i migranti che si erano gettati in mare per non tornare in Libia

Sono sbarcati a Messina i migranti soccorsi dalla nave Sea Watch, e che si erano gettati in mare da un gommone chiedendo di non essere rimandati in Libia. Hanno visto avvicinarsi la guardia costiera libica e si sono buttati in acqua senza salvagente al grido di ‘no Libia’.

A recuperarli la ong Sea Watch 3 che ha portato a bordo oltre 90 migranti, tra cui anche 30 donne e due neonati. Una di poche settimane che si chiama Sabrina, di origini eritree e un bimbo di 4 mesi.

Per l’accoglienza si è messa in funzione la macchina organizzativa che vede lavorare insieme le istituzioni, tra cui il Comune che per legge si fa carico dei minori non accompagnati. Ma non solo.

Messina insieme a Patrasso, Salonicco e Dresda nella rete delle Arrival Cities, ovvero delle città attraversate dai recenti flussi migratori dove si stanno sperimentando nuove pratiche di accoglienza che riguardano non soltanto il momento dello sbarco, ma una più importante azione di integrazione sul territorio.

 

 

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