Gestione partecipata degli spazi e degli immobili pubblici, la proposta di De Luca

“La misura che vogliamo introdurre  diversamente dal baratto amministrativo vero e proprio, non ha quale obiettivo quello di agevolare il cittadino moroso nel pagamento dei tributi locali e ad estinguere, in tutto o in parte, il debito tributario, ma quello di favorire una collaborazione tra l’amministrazione locale ed i cittadini, singoli o associati, nella gestione e cura dei beni comunali”. A dirlo l’on. Cateno De Luca, candidato sindaco di Messina illustrando la sua proposta sul baratto amministrativo prevista nel suo programma.

“Questa collaborazione – prosegue De Luca – può essere raggiunta e disciplinata con un apposito regolamento comunale che stabilisca le modalità di collaborazione tra il Comune ed i privati cittadini, soprattutto attività commerciali, i quali si possono fare promotori di specifiche iniziative di cura e manutenzione di spazi pubblici o anche di immobili pubblici (come piazzette tematiche, aree da adibire a verde, ville comunali in tutto o in parte, immobili comunali chiusi che possono essere adibiti a specifiche iniziative dei privati che si fanno carico della cura e manutenzione degli stessi, solo per fare alcuni esempi). A fronte di tali opere, l’Amministrazione riconosce ai privati una agevolazione (consistente in una riduzione o altra misura che riduca l’imposizione dei tributi locali) per le attività degli imprenditori o per i singoli cittadini che ne fanno richiesta. Esistono già attuazioni concrete in altri comuni di Italia di tale forma di collaborazione, come ad esempio nel Comune di Bologna che ha emanato un proprio regolamento comunale. Attraverso queste forme di collaborazione si raggiunge un duplice obiettivo, senza alcun sacrificio per nessuna delle parti coinvolte: il Comune infatti, riduce la spesa per la gestione di parte dei propri beni e spazi pubblici, ed il privato a sua volta ottiene una riduzione dell’imposizione fiscale. Entrambe le parti, poi, raggiungono il medesimo obiettivo, che è quello della gestione partecipata e condivisa degli spazi e degli immobili pubblici, favorendo una gestione che tiene davvero conto delle iniziative dei privati e delle esigenze rappresentate dagli stessi. Vi sono ulteriori risvolti positivi – conclude De Luca –  che derivano dall’attuazione di tale forma di collaborazione, che consistono in un’attività di formazione degli operatori coinvolti nella gestione degli spazi e degli immobili pubblici con il contributo delle figure professionali che operano nella pubblica amministrazione. Inoltre, sarà possibile coinvolgere le scuole nell’attività di formazione, consentendo agli studenti di partecipare alla realizzazione di progetti di gestione dei beni e degli spazi, e di istituire delle borse di studio/lavoro”.

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