Possibile inciucio Saitta-Bramanti: i commenti dei candidati dopo l’accusa di De Luca

A dar via al botta e risposta è Cateno De Luca. In una nota, questa mattina, l’On. all’Ars e candidato sindaco accusa: “L’ex city manager del Comune Emilio Fragale ha proposto oggi, senza vergogna, l’inciucio, da noi sgamato da tempo, tra Bramanti e Saitta. Avendo profonda conoscenza tanto del Centrodestra che del Centrosinistra, che come sappiamo sono a Messina due facce della stessa medaglia, suggerisce ora l’inciucio tra Bramanti e Saitta per l’inevitabile ballottaggio dal quale Saitta  dovrebbe evidentemente restare escluso. Che dire? Verrebbe da ridere davanti a cotanta faccia tosta se non ci fosse da piangere per l’arroganza di certi potentati che Fragale vorrebbe politicamente  orientare. Per la casta un candidato vale l’altro, fanno entrambi parte del sistema temono solo la mia presenza al ballottaggio. Mettiamola sul ridere: al cospetto di Fragale, la prostituzione politica di certi consiglieri comunali di Messina appare come quella delle verginelle che custodivamo il fuoco sacro”.

Pronta arriva la risposta di Emilio Fragale. “Ringrazio l’on. De Luca per l’attenzione che mi dedica. – si legge in una nota – Niente male per “disoccupato politico”. Troppo spazio per uno che ha sempre studiato e lavorato e che nonostante quasi trentacinque anni di impegno civico ha “solo” rivestito per neppure venti mesi la carica di Direttore Generale del Comune di Messina e per ancora meno mesi il ruolo di Presidente della Azienda dei Servizi Municipali di Taormina. Registro che trova il tempo per occuparsi delle mie riflessioni.Probabilmente non sa che non faccio parte ne’ di segreteria politica ne’ di segreteria tecnica (che by-passo a pie’ sospinto) del candidato Sindaco prof. Bramanti di cui non posso essere mentore, ispiratore, suggeritore per la semplice circostanza che non ho mai avuto il piacere di scambiare una sola conversazione con lo stesso. Prestando una attenzione maggiore scoprirebbe che non espongo mai niente e alcuno se non il mio sguardo (più o meno acuto nonostante astigmatismo, ipermetropia dalla nascita e presbiopia per il tempo che inesorabilmente passa). Tuttavia, questo tempo mi consente di coltivare una straordinaria memoria e di conservare – ancora – tante discussioni dall’era del movimento giovanile della DC sino al dono di un testo sugli strumenti musicali del Nisi. Non so se la stessa memoria la conserva l’on. De Luca, avvezzo a smarrire e/o denunziare il furto di personal computer di enti allo stesso riconducibili, a fare lo spogliarellista, ad omettere nelle sue autobiografie tutti gli incontri, i passaggi, i partiti che ha girato. Ciò a differenza del sottoscritto, che si onora delle proprie amicizie e dei propri itinerari non di rado faticosi, la cui vita politica per costante ammissione non presenta alcuna opacità avendo sempre attestato percorsi come questo “DC, CCD, FI, Margherita, PD, FI. Senza dimenticare Patto per l’Italia (breve parentesi elettorale dopo DC) e Italia Futura (breve parentesi “associativa”prima di ritorno nel PD). Curriculum trentennale di tutto rispetto … il mio. Rispetto (e forse invidio) chi ha avuto un percorso – diciamo – lineare. Così per me non è stato. Per quale motivo non so spiegare ovvero vi è una sola spiegazione. Ogni qual volta mi sono trovato davanti ad un bivio, ho percorso il selciato meno battuto, quello più impervio, quello più tortuoso. Ciò ha fatto la differenza … anche in politica.” On. De Luca … ma io resto sempre me stesso, le persone le guardo e mi guardano negli occhi, ascolto e so mantenere confidenze, e … nessuno sospetta incontrandomi di doversi guardare da registratori nascosti o dalla formazione di dossier. A sua differenza io ho la forza morale di sapere porgere l’altra guancia ma di non stringere la mano a chi non la merita neppure se guadagna 600.000/00 l’anno ed è deputato … perché io non saluto ne’ pecore ne’ pecoroni”.

A rintuzzare anche Pippo Trischitta. “Assistiamo nelle ultime ore a inciuci e attacchi, che rivelano soltanto la mancanza di coerenza dei protagonisti di tali tristi siparietti, venuti fuori a più riprese in questa campagna elettorale”. Il candidato sindaco commenta così l’appello dell’ex City manager della breve era di Francantonio Genovese a Palazzo Zanca, e la risposta di Cateno De Luca. “Dapprima la conferenza stampa–farsa congiunta di Bramanti con De Luca e le insistenti voci dell’accordo tra i due. Adesso l’invito di Fragale, evidentemente rivolto a chi non è stato categoricamente bandito da un possibile accordo, tra cui un De Luca che risponde stizzito. Per quanto mi riguarda tutti questi sono inciuci tra chi si sente già perdente e, al tempo stesso, teme il mio continuo aumento di consensi, che sicuramente mi porterà giorno 10 al ballottaggio. La gente, infatti, è ormai certa della coerenza che mi contraddistingue dai vari Bramanti, Saitta e De Luca”.

Non si fa attendere, poi, l’ulteriore replica di Cateno De Luca.  “Ancora una volta il buon Fragale mostra il suo vero volto, cioè quello di una persona che è invidiosa anche del guadagno che proviene del duro lavoro e non dalla politica come nel mio caso. Avevo omesso – prosegue De Luca – lo sgradevole episodio che ha registrato il rifiuto del buon Fragale a stringere la mia mano in occasione di un convegno dove entrambi eravamo relatori. Un vero uomo degno di rappresentare le istituzioni non dovrebbe mai far prevalere il proprio egoismo ed il proprio animo avvelenato quando rappresenta le istituzioni nelle varie forme pubbliche. Anche questa occasione è stata utile per far comprendere ai messinesi quali sono i personaggi che devono essere tenuti lontani dalle istituzioni perché rappresentano un vero e proprio pericolo per la pubblica incolumità”.

A questo punto anche Dino Bramanti decide di prendere la parola. “Premesso che le dichiarazioni rilasciate in mattinata dal dott. Emilio Fragale sono frutto di un’interpretazione evidentemente soggettiva, è bene sottolineare un aspetto che ben esplicita la credibilità dell’Onorevole De Luca: l’idea che il sopracitato dott. Fragale sia “la testa pensante di Bramanti” e il “city manager” in pectore di una mia eventuale amministrazione è l’ennesima trovata cialtronesca destituita di qualsiasi fondamento di cui si è reso protagonista il deputato regionale che aspira a guidare la città di Messina. Anche oggi i messinesi sono costretti a sorbirsi l’ennesimo, delirante comunicato stampa firmato da Cateno De Luca. Il candidato sindaco, che fa riferimento a un non meglio precisato “inciucio” tra il sottoscritto e il candidato del centrosinistra, Antonio Saitta, prosegue nella sua strategia della “suggestione”, una linea d’azione che rasenta il pittoresco e che fa emergere l’ossessione spregiudicata di un candidato privo di argomentazioni serie e per questo costretto, puntualmente, a ripiegare su forme di becero complottismo e a fare leva su versioni fantascientifiche delle dinamiche politiche. È francamente spiacevole ritrovarsi ogni giorno costretti a confrontarsi con questo modo d’intendere la politica. Ed è ancora più triste, nel caso in questione, che il protagonista di queste esternazioni stucchevoli sia un rappresentante dell’Assemblea Regionale Siciliana, il più antico parlamento d’Europa. Quanto detto prescinde dalla competizione elettorale: il problema è ben più ampio, perché soggetti politici di questo calibro, che ogni giorno, spinti dall’ossessione del potere, riescono puntualmente a trasformare la nobile sfera della politica in un teatrino di bassa lega, non fanno altro che minare dalle fondamenta il rapporto tra la collettività e le istituzioni. Ma sono proprio i profili – fortunatamente rari – come quello dell’Onorevole De Luca che, paradossalmente, riescono a trasmettermi forza e ostinazione nel credere che la politica debba necessariamente ritrovare la dignità perduta. Servono, le sue costanti, risibili iniziative, a convincermi, ancora una volta, che sia necessaria un’inversione di rotta. Non sappiamo come andrà a finire questa tornata elettorale, ma al di là di tutto, i messinesi, lo dico con assoluta convinzione, non meritano di essere ridicolizzati ogni giorno così. Non è Dino Bramanti candidato sindaco a pensarlo: è Dino Bramanti, cittadino di Messina, nato e cresciuto a Messina, innamorato di Messina”.

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