Il M5S denuncia: “No al mercimonio di voti per il ballottaggio, noi vittime di attacco predatorio”

di Marina Pagliaro – La prima uscita del M5S dopo il risultato elettorale comincia con un minuto di silenzio per ricordare la famiglia Messina e con un riferimento di Gaetano Sciacca alla cultura della sicurezza non solo nei luoghi di lavoro ma anche in casa. “Grazie innanzitutto a chi ha creduto nel cambiamento e ha dato una prospettiva al movimento – ha detto dopo il momento di raccoglimento il candidato a sindaco ora futuro consigliere comunale dei grillini – Che il nostro programma fosse giusto e concreto lo ha dimostrato quello che è successo con queste piogge. La nostra priorità era quella dei torrenti ma solo una parte minoritaria della città ha compreso. Adesso dobbiamo pensare a entrare al Palazzo per fare opposizione senza se e senza ma che sarà costruttiva e seria a vantaggio della città“. Puntando ancora una volta sulla vicinanza ai giovani, Sciacca sottolinea l’attuale lontananza della politica dai cittadini per un dialogo su “progetti irrealizzabili” e guarda con positività al futuro del movimento. “La nostra forza è la coesione del gruppo – ha spiegato – Stiamo creando le fondamenta di una casa che si svilupperà e che fra 5 anni si ripresenterà alle elezioni come vera forza politica”. Importanti garanti della dialettica del gruppo e guide interne saranno gli onorevoli Valentina Zafarana Antonio De Luca. “Siamo all’inizio di un percorso virtuoso che con loro ci consentirà di creare un amalgama solido – ha concluso Sciacca – Il nostro obbligo è valorizzare la città e i cittadini che ci hanno votati”.

Gli accordi politici e i legami con i due candidati al ballottaggio sono materia della Zafarana e di De Luca che hanno ribadito, motivando da diverse prospettive, il loro no a qualsiasi apparentamento. “Il M5S esclude qualsiasi accordo sia con Bramanti che con De Luca – ha detto Valentina Zafarana – Qualora avessimo pensato a un Gaetano Sciacca gemello non lo avremmo scelto perché noi corriamo da soli. Messina ha bisogno di cura perché è malata e servono interventi shock che dall’opposizione porteremo avanti. Non possiamo scegliere fra un falso civismo che si nasconde dietro Bramanti o un finto grillismo come quello di Cateno De Luca che è da oltre 20 anni in politica. Siamo ontologicamente distanti da questa offerta politica. E del resto queste persone sono la causa della situazione attuale: come possono modificarla ora?”.

Più diretto e incisivo su quanto accaduto nel corso di questa settimana e su tutti i rumors e le polemiche legate a Cateno De Luca che ha chiesto un appoggio ai grillini l’intervento di Antonio De Luca. “Cateno ha infiammato la sua piazza e non di certo la nostra per cercare di fomentare l’elettorato mettendo nell’angolo una forza politica razionale come la nostra, come se questo bastasse per ottenere un risultato concreto – ha spiegato l’onorevole all’Ars – Non c’è possibilità di legame locale con altri che rispecchi in qualche modo quello nazione fra M5S e Lega. L’elezione del sindaco alle amministrative è diretta e quindi rispettiamo la democraticità dei cittadini nella scelta. Per quanto ci riguarda i nostri candidati al consiglio sono stati avvicinati da entrambi i candidati a sindaco che hanno chiesto un appoggio promettendo qualcosa in cambio. Per noi questo è squallidissimo: si fa soltanto mercimonio di voti ed è evidente che non è bastato matassa. Adesso i candidati devono parlare dei loro programmi: è tempo di smetterla con le chiacchiere e con l’attacco predatorio ai nostri consiglieri che diranno sempre no”. Il termine per l’apparentamento è scaduto domenica, dunque la motivazione della conferenza stampa di oggi era sottolineare la distanza dei consiglieri eletti dalle richieste di appoggio e di accordo lontano dai riflettori ricevute nel corso di questi giorni dagli altri candidati. E anche i primi sette consiglieri più votati, dopo Gaetano Sciacca, hanno preso la parola per ribadire la loro corsa indipendente: Andrea Argento (II), Serena Giannetto (III), Paolo Mangano (IV), Cristina Cannistrà (V), Giuseppe Schepis (VI), Francesco Cipolla (VII). Per quanto riguarda capogruppo, presidenza del consiglio e commissioni ancora per loro è prematuro sbilanciarsi. “Il 24 giugno si deve andare a votare – ha concluso Valentina Zafarana – Non indicheremo per chi: sarà in ogni caso una scelta libera dei cittadini e tale deve rimanere”.

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