TaoBuk: Masterclass con Sergio Castellitto, “la parola d’ordine è vigilare sulla propria individualità”

Di Clarissa Comunale – Incontro perfettamente riuscito ieri con Sergio Castellitto, che all’Hotel Diodoro di Taormina, in occasione dell’ottava edizione TaoBuk, ha tenuto la masterclass “Ciak, il privilegio delle storie. Il cinema come lotta contro se stesso”, in dialogo con il critico cinematografico Claudio Masenza.
A fronte della mancata serata di sabato, il direttore Antonella Ferrara ha consegnato a Castellitto il premio TaoBuk Awards per il ruolo da regista nei film Fortunata e Non ti muovere, perché in grado di “restituire le avventure ai suoi protagonisti”.

È il mio primo e unico premio da regista – ha commentato Castellitto – il cui lavoro nasce inevitabilmente dalla letteratura con il primo incontro con il romanzo Non ti muovere di mia moglie Margaret Mazzantini, libro che lei scrisse in sette anni, di cui fui primo lettore ed editore. Se lo scrittore è un archeologo, capace di tirare fuori delle pepite d’oro, il regista è un dissotterratore che deve tirare fuori ciò che è più profondo”.
Citando Gombrich, Castellitto afferma: “non esiste l’arte, ma l’artista”, dando privilegio all’esperienza autobiografica e psichica dell’attore: “fare film significa risolvere problemi. Ho imparato tutto quando ho fatto teatro, il teatro dell’azione che risponde al Dna del racconto. Io non recito, racconto. Posseggo una penna e firmo il mio quadro”.
Sul tema del Festival, “Rivoluzioni”, ha detto: “è vigilare sulla cura della propria individualità. In questo senso i social ci escludono dalla nostra interiorità. Non bisognerebbe mai smettere di adottare quell’atteggiamento di inadeguatezza tipico dello studente, per non cadere preda della falsa rivoluzione. Anche se oggi siamo più cattivi e arrabbiati di ieri, siamo ancora poveri. Siamo nell’epoca degli avvisi tramite tweet, che sono violenze, frutto di una tecnologia tiranna. Lo sguardo va ad altezza uomo e non rivolto in basso verso il cellulare, perché la vita è necessità di comunicazione con se stessi e con gli altri, non è scontro, violenza, né rancore. Mi pongo quotidianamente una domanda a fina giornata: cosa ho fatto nelle mie ultime ventiquattro ore per me stesso? Credo che dovrebbe essere la preghiera laica di ognuno di noi”.

Castellitto si “diverte” a fare l’attore e a dirigere a sua volta altri attori, ricordando le fasi in cui con Penelope Cruz lavorava al sopracitato Non ti muovere, in cui erano lì “al fronte” insieme.
Tra i nuovi progetti, invece, una commedia all’italiana a settembre con Sabrina Ferilli e un altro ambizioso lavoro di regia, che vedrà la luce tra circa un anno, con un testo di Ettore Scola, frutto di appunti e riflessioni ambientate in una libreria parigina.
“Ho un ricordo dolce legato a Taormina – conclude Castellitto – nel periodo in cui sposai Margaret Mazzantini. Avevo appena ricevuto la proposta di recitare al Grand Bleu e lei recitava Faust di Goethe al Teatro Antico. Tra tutti questi impegni di lavoro, l’incontro a Taormina fu il nostro piccolo viaggio di nozze. È un luogo a me familiare a livello affettivo”.

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