Nave Diciotti, altri 16 migranti sbarcano per motivi sanitari

L’ufficio di Sanità marittima di Catania ha ordinato lo sbarco immediato dalla nave Diciotti di 11 donne e 5 uomini. Il gruppo è sbarcato per motivi sanitari e in questi casi non serve il via libera del Viminale. Sulla Diciotti, dove nei giorni scorsi erano stati segnalati anche diversi casi di scabbia, sono rimaste complessivamente 124 persone tra eritrei, migranti delle Isole Comore, bengalesi, siriani, un egiziano ed un somalo. Mercoledì scorso erano già scesi dalla nave 27 minori non accompagnati.

I 16 migranti sbarcati saranno portati nell’ospedale Garibaldi di Catania. Le donne, 11 eritree, saranno trasferite in codice rosa nel reparto di ginecologia. Secondo quanto si apprende gli altri cinque migranti, maschi, sarebbero affetti tre da tubercolosi e due da polmonite.

“C’è assoluta tranquillità e non cambia la linea della fermezza”. Sui migranti a bordo della nave Diciotti la linea del Viminale, secondo quanto apprende l’ANSA, non cambia. Matteo Salvini conferma la tranquillità e sottolinea di essere al lavoro, “con buone prospettive”, per “una soluzione positiva” del caso. “Ogni denuncia è per me una medaglia al valore”, ha detto.

Intanto a Roma il Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha ascoltato come persone informate dei fatti alcuni funzionari del ministero dell’Interno nell’ambito dell’inchiesta sulla nave della Guardia Costiera ferma nel porto di Catania. Le audizioni si sono tenute negli uffici della Procura di Roma.

Si infiamma anche la polemica politica. In un tweet, l’ex premier e senatore Pd Matteo Renzi scrive: “Ci sono 150 eritrei e 43 italiani presi in ostaggio dai post Facebook di qualche ministro. Ma i diritti umani valgono più dei ‘mi piace’ sui social. Noi siamo l’Italia, non uno Stato canaglia: restiamo umani e #Fateliscendere”. Il Pd chiede al premier Conte di riferire subito in Parlamento.

Intanto nel porto è in programma un presidio di un cartello di associazioni regionali per chiedere la ‘liberazione’ di “persone stremate e in precarie condizioni di salute”. Anche stamane sul molo di Levante è presente solamente personale della Guardia Costiera, Polizia di Stato, Guardia di finanza e carabinieri. Nessun volontario o appartenenti alla Protezione civile per l’assistenza allo sbarco.

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