La svolta di De Luca per il risanamento: il consiglio approva all’unanimità

di Marina Pagliaro – Prima grande vittoria politica per l’Amministrazione De Luca che incassa il si del consiglio comunale sulla Costituzione dell’Agenzia per il risanamento. Dopo sei ore di seduta e diversi emendamenti discussi e votati da Palazzo Zanca arriva il via alla creazione dell’azienda speciale che si occuperà dello sbaraccamento e del recupero delle aree da riqualificare. Presenti tutti i consiglieri tranne Giovanni Scavello assente giustificato perché in viaggio di nozze.

L’Azienda che grazie all’emendamento presentato dal Movimento 5 stelle avrà una durata limitata nel tempo (31 dicembre 2038) sarà una azienda strumentale con un consiglio d’amministrazione nominato dal Sindaco nella quale confluiranno le competenze finora a carico dell’IACP e del Dipartimento per le politiche della casa. Tutti i consiglieri hanno dato atto alla Giunta della necessità di un risanamento da realizzarsi in tempi rapidi, dichiarandosi favorevoli al tour de force di Cateno De Luca che accelerando i tempi di intervento prevede entro il 31 dicembre di sbaraccare definitivamente le aree degradate della città.

La seduta consiliare: l’avvio dei lavori 

Ad aprire i lavori in aula, dove all’ordine del giorno c’era la Costituzione dell’Agenzia comunale per il risanamento, la riqualificazione urbana della città di Messina così come stabilito dall’art. 62 della L.R. n.8/2018, un lungo discorso di Cateno De Luca che, accompagnato dagli Assessori MondelloTrimarchiMusolinoScattareggia Minutoli ha ripercorso ancora una volta la storia del risanamento a Messina. Partendo dalla proposta di legge alla Camera dei Deputati del 6 aprile del 1960 il sindaco ha ricostruito tutte le fasi di una questione che in città non ha mai trovato una vera soluzione ma che si è fermata alla sola fase propositiva.

A cambiare l’iter dovrebbe essere adesso l’Agenzia del Risanamento che, approvata all’unanimità dal consiglio comunale, dovrebbe ovviare al problema definitivamente, secondo le promesse dell’Amministrazione. Il nodo principale quello della legge 10/90 che su 2700 nuclei censiti ha dato soluzione solo a 600 di questi in 28 anni di effettività e dei fondi stanziati dalla regione con la stessa legge non ha ancora erogato 81 milioni. Oggi la nuova agenzia potrebbe intercettare questi fondi regionali residui nonché i POC raccogliendo in un unica organizzazione tutte le responsabilità attualmente suddivise fra Comune e IACP, quest’ultimo ritenuto il maggiore responsabile della lentezza burocratica nel realizzare il risanamento e lo sbaraccamento.

Il clima era più propositivo rispetto alla seduta aperta disertata dall’Assessore Regionale Marco Falcone, come dimostrato anche dalla presenza massiccia di consiglieri (31 su 32)ma sin dall’inizio dei lavori Cateno De Luca non ha risparmiato il riferimento alla spaccatura che si è creata nel corso degli ultimi giorni con il civico consesso. “L’atteggiamento del consiglio comunale non ha tenuto conto della nostra modalità di azione – ha detto De Luca – Al primo banco di prova è saltato il patto di bon ton con voi consiglieri. Nonostante abbia dichiarato di volermi dimettere ancora sono stati presentati diversi emendamenti: o accettate di modificare il regolamento e di lavorare con i miei tempi o saremo sempre in conflitto”. Immediata è arrivata la risposta di Massimo Rizzo in difesa dei consiglieri comunali e del ruolo dell’aula: “Nessuno ha voluto mettersi contro le proposte ma è necessario mantenere il nostro ruolo di controllori e del resto quel giorno è mancata anche l’interlocuzione con la Regione che era fondamentale in una fase di comprensione della proposta – ha spiegato”.

Gli emendamenti votati all’unanimità 

Rapido il passaggio agli emendamenti votati tutti con 30 si e come unico astenuto Claudio Cardile, presidente del consiglio comunale. Il primo emendamento, presentato dal Sindaco e subemendato dalla consigliera Antonella Russo, ha modificato la natura economica della società, rendendola un ente di natura strumentale, che non perseguirà fini di lucro ma vivrà di finanziamenti pubblici senza essere quindi assoggettata al registro delle imprese. Il secondo emendamento, proposto dal Movimento 5 stelle, ha modificato il limite temporale dell’Agenzia che potrà essere liquidato dal consiglio comunale in qualsiasi momento, ma sarà secondo il regolamento operativa fino al 31 dicembre 2038. Inizialmente la proposta chiedeva di dare durata temporale decennale ma, su consiglio dello stesso De Luca, alla luce dei mutui che potrebbe dover contrarre l’Agenzia, l’ampliamento su vent’anni è stato ritenuto maggiormente consono al tipo di lavoro che si andrà a svolgere attraverso la società. Il terzo emendamento, presentato sempre dal gruppo consiliare pentastellato, ha riguardato una puntualizzazione all’articolo 1 dello statuto che, una volta approvato il regolamento, rendeva immediata la costituzione dell’Agenzia. Con questo emendamento, invece, la fase della costituzione sarà formalizzata in un secondo momento e a prescindere dall’approvazione dello statuto dell’Agenzia per il risanamento. Quarto e quinto emendamento a firma Interdonato hanno introdotto innanzitutto il contratto di servizio per regolare il rapporto fra l’Agenzia e il Comune e modificato all’art. 4 comma 3 il riferimento non a una agenzia ma a una agenzia con “natura di azienda speciale“.

Il voto dell’ordine del giorno: nasce l’Agenzia per il risanamento 

Esaurita la votazione sugli emendamenti è stata la volta del voto dell’ordine del giorno, cioè l’effettivo verdetto da parte del consiglio comunale che ha sancito alle 00.30 passate la nascita dell‘Agenzia per il Risanamento. Alle 23 i consiglieri comunali hanno sentito il bisogno di prendere la parola e fare dichiarazione di voto spiegando le ragioni del “si”. Libero Gioveni (PD) ha rotto il ghiaccio sottolineando la necessità innanzitutto di dichiarare lo stato d’emergenza investendo anche sulla riqualificazione del territorio e ampliando però il personale interno al Dipartimento delle politiche della casa di Palazzo Zanca per garantire anche ai non abbienti aventi diritto agli alloggi di risolvere il problema con un iter burocratico più rapido. Per Benedetto Vaccarino (Forza Italia) prioritario risolvere il problema degli abusivi. Salvatore Sorbello (gruppo misto) da ragazzo “cresciuto a Ritiro” che conosce i problemi di chi vive in zone degradate ha ribadito il suo appoggio incondizionato alla proposta del Sindaco. Prima standing ovation per il discorso di Pietro La Tona (Sicilia Futura) che confermando il supporto dato dal gruppo all’amministrazione ha ricordato al Sindaco l’impegno profuso dai consiglieri che, in breve tempo, hanno lavorato per approvare il decreto con le dovute modifiche senza mostrarsi ostili al sindaco ma anzi collaborativi nel rispetto del ruolo di “controllori”. “Non può dirci che siamo dei fannulloni – ha detto – Ma lei non può continuare ad attccare su Facebook chiunque perché se ce l’ha con qualcuno alla fine sembra che se la stia prendendo con tutti. Ognuno di noi vuole che Messina migliori ma il consiglio non può essere veloce come lei. Adesso però vigileremo sui tempi come ha fatto lei con noi: le chiederemo conto di quello che ha fatto per vigilare perché è questo il nostro ruolo. Non si dimetta però perché le premesse per una collaborazione ci sono: evitiamo un commissariamento”.

Giuseppe Schepis (M5S) ha ribadito la necessità di non perdere tempo per il risanamento e di rendere immediata l’efficacia dell’Agenzia per il risanamento. E seconda standing ovation per Alessandro Russo che sulla sua pagina Facebook aveva già dichiarato la sua intenzione di voto ma che attraverso il suo discorso ha ribadito l’importanza del dialogo costruttivo con l’Amministrazione. “Lei ci ha lanciato una sfida per unire le forze e noi abbiamo raccolto la sfida – ha spiegato – Abbiamo messo una pietra tombale su un disegno politico che ha soltanto favorito il clientelismo, il malaffare e la fortuna elettorale sulle spalle di chi non ha niente. Ma questo sistema serviva per le elezioni e per questo nessuno ha presentato prima la proposta. Adesso però anche l’Ars deve collaborare per vincere insieme a noi questa battaglia: anche a costo di occupare il Parlamento”. Giovanni Caruso (Bramanti sindaco) ha sottolineato l’importanza indicativa della presenza massiccia in aula dei consiglieri come dimostrazione del comune impegno per il bene della città. E ha ancora spiegato che il consiglio comunale non si è opposto per motivi politici alla delibera ma per una necessità di approfondimento Cristina Cannistra (M5S), parere, questo, condiviso anche da Giovanni De Leo (Sicilia Futura). Ancora applausi per Antonella Russo (PD) che, dopo aver apprezzato l’audacia di De Luca nel voler partire innanzitutto dalla questione del risanamento, ha aggiunto: “Io visto il suo caratterino se fosse stato mio marito avrei divorziato dopo una settimana, ma ci sono se i suoi proclami diventano fatti e i suoi slogan case – ha detto – Non so se la Regione rispetterà gli impegni e finanzierà tutti i soldi della legge 10/90 che ancora non sono stati erogati ma resta il fatto che oggi è una data storica per la città”. A chiedere a Cateno De Luca di non dimettersi il consigliere Gaetano Gennaro (PD) che, ripercorrendo i suoi ultimi anni in consiglio comunale, ha dato plauso all’attuale civico consesso per l’impegno profuso già nei primi mesi di amministrazione. “Oggi il sindaco ha avuto un intero consiglio comunale dalla sua parte – ha detto – perché quando c’è interesse per i fatti concreti si è uniti. Messina non si merita un altro commissariamento ma restano chiare le regole del gioco: l’amministrazione agisce, il consiglio vigila”. Chiude gli interventi Andrea Argento (M5S) che confermando l’intenzione di voto dei suoi colleghi ha raccontato l’esperienza nelle zone degradate della città durante la campagna elettorale: “Abbiamo girato tutto il territorio e quando siamo stati nelle baraccopoli non ho nemmeno pubblicato foto o notizie per non far pensare che stessi speculando. – ha sottolineato – Qualcuno mi ha detto che questo potrebbe essere il consiglio migliore di sempre: possiamo esserlo insieme, ciascuno con il suo ruolo”.

Con trenta si e un astenuto il consiglio comunale ha votato non soltanto per la creazione dell’Agenzia per il risanamento ma anche per l’immediata esecutività della delibera.

Soddisfatto il Sindaco Cateno De Luca che ha ribadito il suo passo indietro rispetto alle dimissioni annunciate la settimana scorsa nel discorso che ha concluso i lavori in aula. “Questa pietra miliare sancisce un nuovo corso per la questione del risanamento – ha spiegato – Sento la responsabilità di questa azione. Non ho fatto altro che cercare da parte vostra una conferma al mio mandato. Questa è una delibera storica e la città ha bisogno e si aspetta dal Palazzo altrettante decisioni importanti. Avremo modo di approfondire alcuni aspetti che vanno discussi per regolare la nostra relazione”. Dopo aver preso le distanze da qualsiasi confronto con le precedenti amministrazioni De Luca ha dato risposta alle istanze di ogni consigliere. “Ognuno di noi si qualifica o si squalifica in base a quello che fa – ha aggiunto – Quest’aula si legittimerà da sola nel rapporto con l’esecutivo: spero che il consiglio colga la sfida che ho la necessità di lanciare. Questo diventa l’elemento dirimente su quella che è la mia posizione riguardo le dimissioni: vi avevo pregato infatti di non pensare alla pressione da parte mia e infatti avete approvato la delibera in piena coscienza: ci sono gli anticorpi giusti per andare avanti”. Forte nelle parole di Cateno De Luca la necessità di rispettare un serrato calendario di delibere e decisioni da prendere il più velocemente possibile. “La democrazia non è solo enunciazione di principio ma risposte che si danno alla comunità – ha concluso – Sui temi dobbiamo trovare l’aggancio: datemi ancora la possibilità di fare il Sindaco. siete voi che dovete stabilire se il mio mandato deve proseguire o no: entro venerdì trasmetterò al presidente del consiglio le nostre richieste anche con la possibilità di avere da parte vostra una risposta celere”.

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