Estorsione ai lavoratori: Immacolato Bonina denunciato dalla Guardia di Finanza

Venivano costretti a firmare contratti che prevedevano la diminuzione dell’orario di lavoro (c.d. “contratti di collocazione in solidarietà”), con conseguente riduzione della loro retribuzione (salari e stipendi), nonostante, in realtà, lavorassero per un numero di ore settimanali ben superiore a quelle previste (40 ore anziché 28). Una estorsione di cui l’imprenditore Immacolato Bonina, dovrà rispondere insieme all’accusa di aver percepito indebitamente i contributi statali.

A concludere l’indagine i Finanzieri della Tenenza di Barcellona Pozzo di Gotto che partendo dalle segnalazioni pervenute da parte dei lavoratori, hanno dimostrato che l’imprenditore, titolare fino al 2016 di una importante catena di supermercati, abusando del ruolo di datore di lavoro e minacciando i lavoratori di licenziamento, sottoponeva ingiustamente gli stessi a condizioni lavorative svantaggiose.

Le indagini delle Fiamme Gialle hanno consentito di accertare gravi irregolarità nelle modalità di sottoscrizione e attuazione del rapporto di lavoro proposto agli stessi e di rilevare il mancato pagamento di numerose mensilità di salari e stipendi quantificato dai Finanzieri in oltre 1,2 milioni di euro.

Bonina, per il quale la Procura della Repubblica di Barcellona P.G. ha richiesto il rinvio
a giudizio, dovrà rispondere dei reati di “estorsione” e “indebita percezione di erogazioni a
danno dello Stato”.

L’operazione si inquadra nella più generale mission del Corpo a tutela dalle condotte
fraudolente finalizzate ad un indebito arricchimento in danno alle casse dello Stato, nonché in difesa dei diritti, della sicurezza e della dignità dei lavoratori.

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