“Messina come Palermo, sospenda il decreto Salvini”, lo chiedono al Sindaco De Luca i consiglieri progressisti

Alessandro Russo incalza il consiglio comunale e quindi l’amministrazione a prendere una posizione in merito alla recente sospensione del decreto Salvini da parte del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, e da cui è partita una disobbedienza umanitaria che sta coinvolgendo molti altri sindaci, e che in Sicilia ha trovato appoggio politico in maniera trasversale da Miccichè a Fava.  Anche in città il sostegno all’iniziativa partita dal capoluogo siciliano è stato espresso oltre che dall’ex sindaco Accorinti, da Articolo 1 Mdp, da Messinaccomuna, dall’Arci, da diverse componenti della società civile, in un crescendo di sensibilità da contrapporre alla disumanità delle scelte del governo, compresa quella di non far attraccare 49 tra uomini, donne e bambini da oltre due settimane in balia del mare.

A Messina il dibattito arriva in consiglio comunale grazie alla mozione consiliare che stamane è stata presentata dal consigliere Russo Libera Me come primo firmatario, in tema di applicazione della l. 132/2018 (conversione in legge del D.L. 113/2018, c.d. “Decreto Salvini”), e sottoscritto da altri consiglieri della sinistra: Felice Calabrò, Massimo Rizzo, Antonella Russo, Gaetano Gennaro, Libero Gioveni, Claudio Cardile, Biagio Bonfiglio.

Si chiede all’Amministrazione di dare immediato mandato al Dirigente del Servizio Anagrafe di approfondire gli aspetti di presunta incostituzionalità delle previsioni dell’art. 13 del D.L. 113/2018 (convertito con L. 132/2018), segnatamente per la parte relativa alle iscrizioni anagrafiche di soggetti stranieri presenti regolarmente in Italia che verrebbero dall’oggi al domani privati di diritti individuali inviolabili sanciti dal nostro ordinamento costituzionale. Si chiede altresì, nelle more che tale analisi di tenuta giuridico-costituzionale venga eseguita, di valutare la sospensione del divieto di iscrizione anagrafica nel Comune di Messia onde cautelativamente tutelare i diritti costituzionali riconosciuti ai migranti e agli stranieri.

“Da Antigone e Creonte fino alle gravi violazioni dei diritti umani conosciuti nella Seconda Guerra Mondiale  – sottolinea Russo –  la legge non dovrebbe valicare i diritti umani che sono naturalmente inscritti nei codici innati dell’individuo, di tutti gli individui senza distinzione di razza, sesso, colori e inclinazioni: chiediamo che il Comune di Messina si distingua per la prudenza e la sua storica tradizione di inclusione e di tolleranza”.

 

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