Dall’1 al 3 marzo al Teatro Vittorio Emanuele “L’avaro” di Molière con Alessandro Benvenuti

In programma, venerdì 1 marzo 2019 alle ore 18,00 al Teatro Vittorio
Emanuele avrà luogo l’incontro con Alessandro Benvenuti protagonista dello
spettacolo “L’Avaro”, prodotto da Arca Azzurra produzioni, che sarà in
scena al Teatro Vittorio Emanuele di Messina dall’1 al 3 marzo 2019.
All’incontro, moderato dalla giornalista Rosaria Brancato, oltre ad
Alessandro Benvenuti e agli altri attori della compagnia saranno presenti
il Sovrintendente dell’Ente, avv. Gianfranco Scoglio e la Direttrice
artistica della sezione Prosa Simona Celi Zanetti.
L’iniziativa oltre che agli spettatori è diretta ai docenti ed egli
studenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado.
L’AVARO
di Molière
adattamento e ideazione spazio Ugo Chiti
con Alessandro Benvenuti
e con (in ordine di apparizione): Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri
Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Paolo Ciotti, Gabriele Giaffreda,
Elisa Proietti
ricerca e realizzazione costumi Giuliana Colzi
costumi Ugo Chiti
luci Marco Messeri
musiche Vanni Cassori
aiuto regia Chiara Grazzini
foto Carlotta Benvenuti
regia Ugo Chiti
produzione Arca Azzurra Teatro
con Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo-Regione
Toscana-Comune di San Casciano Val di Pesa in collaborazione con il
Festival Teatrale di Borgio Verezzi
Durata dello spettacolo: 2 ore e 15 minuti, intervallo compreso
Trama
L’Avaro è uno spaccato familiare e sociale. Arpagone è un capofamiglia
balordo, taccagno e tirannico come tanti altri, circondato da un amabile e
canagliesco intrigo di servi e di innamorati. Poi Arpagone viene derubato e
l’avarizia cessa di essere un tic, una deformità, uno spunto di situazioni
farsesche. La diagnosi investe la psicologia di chi ha subíto un furto, di
chi è stato defraudato di un oggetto di passione affettiva ed esclusiva,
della sua unica ragione di vita. Proprio la fissazione affettiva di
Arpagone su un oggetto miserabile sollecita un’equivoca, ma profonda
partecipazione emotiva: l’avarizia redime l’avaro.
L’Avaro è una delle commedie molieriane che presuppongono uno spaccato
familiare, una ‘casa’; ma la ‘casa’ di Harpagon è anche un luogo
rigorosamente finto, esplicitamente e spudoratamente teatrale. Una casa che
potrebbe essere, una metafora del teatro coi suoi prodigi, le sue
inverosimiglianze e la sua cartapesta. Non una vera casa borghese, dove la
luce filtra dalle imposte socchiuse, meridiana o mattutina ma comunque
naturale; bensì una casa dove tutto si svolge a lume di candela (non fosse
l’avarizia), anche se è giorno.
Note di regia
“Il nostro Avaro occhieggia a Balzac senza dimenticare la commedia
dell’arte intrecciando ulteriormente le trame amorose in un’affettuosa
allusione a Marivaux. Contaminazioni a parte, Arpagone resta personaggio
centrale assoluto mantenendo quelle caratteristiche che da sempre hanno
determinato la sua fortuna teatrale, si accentuano alcune implicazioni
psicologiche, si allungano ombre paranoiche, emergono paure e
considerazioni che sono più rimandi al contemporaneo. La ‘parola’ è
usata in maniera diretta, spogliata di ogni parvenza aggraziata, vista in
funzione di una ritmica tesa ad evidenziare l’aggressività come la
‘ferocia’ più sotterranea della vicenda”.
Ugo Chiti
Teatro Vittorio Emanuele:
Venerdì 1 marzo 2019, ore 21:00 – Turno A
Sabato 2 marzo 2019, ore 21:00 – Turno B
Domenica 3 marzo 2019, ore 17:30 – Turno C

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