Teatro Vittorio Emanuele: dal 14 al 22 maggio “La Cena”

FUORI ABBONAMENTO DAL 14 AL 22 MAGGIO
NEL FOYER DEL TEATRO VITTORIO EMANUELE
CON “LA CENA”
LA CENA
di Giuseppe Manfridi
con Andrea Tidona
Chiara Condrò e Stefano Skalkotos e Cristiano Marzio Penna
progetto teatrale e regia Walter Manfrè
produzione Teatro della Città
NOTE DI REGIA
“La Cena”, testo scritto da Giuseppe Manfridi in varie edizioni, la
prima delle quali tenendo conto delle esigenze di realizzazione del regista
Walter Manfrè, è un anello fondamentale all’interno del “Teatro della
Persona” definizione programmatica che si deve al critico Ugo Ronfani che
così, nel ’93, sintetizzò il senso della poetica espresso dal percorso
registico di Manfrè. Un percorso che si è sostanziato in una serie di
spettacoli rispondenti a caratteristiche particolari una delle quali è
sicuramente l’annullamento della distanza tra pubblico e spettatore e
l’assegnazione a quest’ultimo di un ruolo all’interno del dramma senza che
ciò possa mutare lo svolgimento della “trama”. Un altro elemento di
questo teatro è individuabile chiaramente nella coesistenza all’interno
dell’evento di due elementi contrastanti – il ludo e il Rito – che
consentono al plot di intraprendere percorsi imprevisti ed emozionalmente
più forti rispetto a quelli concepiti sul protagonismo del solo Rito. Ciò
consente di recuperare quella teatralità che è sempre nel mirino del
regista intenzionato a far sì che il pubblico, pur lasciandosi andare al
flusso di imbarazzi e turbamenti che la situazione propone, non dimentichi
mai di essere a teatro. Ancora riferendoci al Rito noteremo come tutte le
operazioni di Manfrè ricollegabili al teatro della Persona, siano calate
dentro un’ambientazione dove il cerimoniale assume una segnata connotazione
centrale (La confessione, Visita ai parenti, Il letto, Il viaggio, La
Cerimonia) e ancor di più nella Cena dove il maggiordomo è solo
inizialmente sussiegoso Maestro di cerimonia mentre la tavola trasmuta da
aggregante perno conviviale in ara sacrificale, in scandaloso palcoscenico
allestito per turpi rappresentazioni : quasi in dissolvenza incrociata e
sotto gli occhi dello spettatore durante il dipanarsi della vicenda. La
scrittura di Manfridi, poeta psichiatrico, sadico visionario, che come
nessuno sa descrivere il progressivo sgretolarsi del titanico eroe
alfieriano fino alla patetica rappresentazione del se stesso in mutande,
segue con occhio crudele i propri personaggi incline solo a qualche
tenerezza verso il mondo femminile. Ma la scrittura è di qualche anno fa.
Chissà oggi, dopo la scoperta da parte di sociologi e psicologi della
“sindrome della donna-astio”, quale sarebbe l’epilogo di questo
emozionante viaggio nella psiche.
Walter Manfrè
Foyer del Teatro Vittorio Emanuele dal 14 al 22 maggio 2019:
disponibilità posti a recita n. 27
Biglietto: € 15,00

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