Concorsi truccati all’Università, sospeso il Rettore di Catania: tra gli indagati anche prof di Messina

La Polizia di Catania, su delega della locale Procura Distrettuale della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza applicativa della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio a carico del rettore dell’Università di Catania, Francesco Basile, e di ulteriori nove docenti (con posizioni apicali all’interno dei Dipartimenti) ritenuti a vario titolo responsabili dei delitti di associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta e altro. Sono inoltre in corso 41 perquisizioni anche nei confronti di ulteriori indagati.

Tra i professori indagati ci sono: il prof. Giuseppe Sessa presidente del coordinamento della scuola “Facoltà di Medicina”; il prof. Giancarlo Magnano di San Lio, ex direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche e attuale prorettore; il prof. Francesco Pignataro, ex rettore dell’Università di Catania; il prof. Filippo Drago, direttore del Dipartimento BIOMETEC; il prof. Carmelo Monaco direttore del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali ; il prof. Giuseppe Barone, ex direttore del dipartimento di Scienze politiche e sociali; il prof. Giovanni Gallo, direttore del dipartimento di Matematica e Informatica; la prof. Michela Maria Bernadetta Cavallaro, direttrice del dipartimento di Economia e Impresa; il prof. Roberto Pennisi,direttore del dipartimento di Giurisprudenza. Tutti sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere nonché, a vario titolo, di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, abuso d’ufficio e truffa aggravata.

Nel procedimento sono complessivamente iscritti 40 professori delle Università di Bologna, Cagliari, Catania, Catanzaro, Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Padova, Roma, Trieste, Venezia e Verona.

L’operazione dei poliziotti della Digos, denominata ‘Università Bandita’, ha consentito di accertare l’esistenza 27 concorsi truccati: 17 per professore ordinario, 4 per professore associato, 6 per ricercatore.

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