Il punto sulla IV giornata di serie A

di Carmelo Emanuele – Dopo la settimana di coppe torna il campionato e ritorna anche l’Inter guerriera di Conte che annichilisce il Milan e si prende il derby. I nerazzurri a tratti sembrano una squadra inglese per l’intensità che riescono ad imprimere alla gara. Il Milan invece esce molto ridimensionato, ma bisogna dare comunque tempo a Giampaolo di sperimentare per trovare le soluzioni migliori, far crescere un gruppo di giovani talenti ancora acerbi, e di conseguenza dare un gioco ad una squadra che ad oggi non ha un’anima ben definita.

La Juve gira al minimo, e deve ringraziare la qualità dei suoi interpreti e la quantità di una rosa dalle mille risorse per avere la meglio di un ottimo Verona che esce dallo Stadium a testa altissima. Il Napoli vince divertendosi a Lecce mostrando una maturità già ammirata contro il Liverpool. Così come la Roma continua a crescere confermando i buoni propositi europei. I giallorossi in dieci vincono contro un gran Bologna e se la classifica dovesse mantenersi corta anche i giallorossi potranno inserirsi nella corsa per il titolo anche se l’obiettivo principale resta il quarto posto.

Rialzano la testa il Brescia in attesa di riabbracciare in campo Balotelli, l’ottimo Sassuolo che quando gira sembra far rivivere le trame offensive del Foggia di Zeman. Regala spettacolo anche il Cagliari che doma un buon Genoa. Spumeggiante il pareggio tra Atalanta e Fiorentina, con i viola che continuano a buttare punti per strada nonostante un potenziale importante nelle mani di Montella, che continua il digiuno di vittorie da quando è tornato sulla panchina Viola. La formazione di Gasperini agguanta il pari a tempo scaduto mostrando quanto meno di aver smaltito il debutto horror in Champions in quel di Zagabria.

Importante vittoria salvapanchina per la Sampdoria di Di Francesco contro il solito agguerrito Torino. Nel posticipo torna alla vittoria anche la Lazio dopo le recenti delusioni. Due le considerazioni da fare dopo quattro turni di campionato: il crescente numero di rigori, principalmente frutto dell’applicazione delle nuove normative (esagerate!) sul fallo di mano, e il crescente numero di squadre che in maniera più o meno esplicità hanno come obiettivo un posto in Europa, come se nessuno ricordi le tre retrocessioni. Quest’ultima, però, è sicuramente una cosa positiva per il nostro campionato.

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