Crescono i suicidi nelle forze dell’ordine, la criminologa Cortese denuncia l’allarmante fenomeno

“Ormai sembra che indossare una divisa sia l’equivalente di mettersi addosso una pesante armatura con un soffocante elmo che limita lo sguardo attorno a noi e partire per una solitaria battaglia con la consapevolezza di non farcela già in partenza. Da tempo seguo attraverso l’Osservatorio il preoccupante fenomeno dei suicidi nelle forze armate. Almeno un caso a settimana, a volte di più. Una strage silenziosa delle divise che va fatta conoscere il più possibile.

Oggi piangiamo un carabiniere di 43 anni in servizio al reparto Radiomobile che si è tolto la vita nella caserma di corso Calatafimi, a Palermo. Si sarebbe impiccato proprio nella caserma, questo a riprova del fatto che i luoghi di lavoro non sono più casa per i nostri militari in questo estraniamento dallo spirito di Corpo. Ora siccome per Noi ognuno di questi drammatici gesti è una ferita ancora aperta, mentre aspettiamo che le Istituzioni decidano di intervenire seriamente per prevenire un qualcosa che non si può curare ma solo cercare in tutti i modi di evitare, ci teniamo a ricordarli uno per uno per non dimenticare nessuno”. Così Antonella Cortese criminologa e Vice Presidente Osservatorio Nazionale dei diritti e della salute dei militari e forze dell’ordine.

252 episodi di suicidio tra gli operatori delle Forze dell’Ordine tra il 2010 ed il 2018, nel solo 2019, i componenti delle forze dell’ordine che si sono tolti la vita sono sino ad oggi 56. Numeri tragici di una “strage silenziosa ma continua” che talvolta non fa nemmeno notizia. Numeri altissimi se si considera che il numero medio di suicidi tra la popolazione è la metà rispetto a quella del personale in divisa.

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In una nota del 19 settembre del 2019, Elvio Vulcano, il portavoce nazionale del Sindacato di Polizia LeS, scrive:“Tante le potenziali cause che spingono un appartenente alle Forze dell’Ordine a compiere il gesto estremo: motivazioni personali; professionali; familiari ed economiche, eventualmente anche più di una sommate tra di loro. Sarebbero situazioni che necessitano di una risposta immediata e concreta, ed invece l’Amministrazione preferisce trovare sbrigativamente le colpe di questi gesti estremi al di fuori degli ambiti lavorativi. Anche la recente istituzione dell’Osservatorio sui suicidi tra le forze dell’ordine, finora non ha fatto altro che “osservare” (per l’appunto) ed aggiornare le tragiche statistiche! Siamo veramente stufi di questa inerzia istituzionale, e da qui nasce l’iniziativa di Pasquale Guaglianone, Segretario Generale Provinciale di Palermo di LeS, che ha stipulato accordi con psicologi e psicoterapeuti che, garantendo ai poliziotti l’anonimato e mantenendo lo stretto riserbo anche nei confronti dell’Amministrazione della Polizia di Stato, potranno dare ad essi l’opportunità di essere ascoltati ed eventualmente aiutati in un percorso che potrebbe condurli alla risoluzione dei disagi o delle problematiche fonte delle loro preoccupazioni.”
Le intenzioni sono buone, ad ora rimane, però, solo una fredda lista pubblicata da TPI. Nel 2019, una persona a settimana è morta: 56 persone suicide all’interno o nei pressi del loro luogo di lavoro.
Su 56 decessi
– 31 al Nord;
– 10 al centro;
– 11 al sud;
– 4 alle Isole.
Divisi per Corpi di Appartenenza:
– 14 della polizia di stato;
– 16 carabinieri;
– 10 della polizia penitenziaria;
– 4 guardia di finanza;
– 5 polizia locale;
– 6 forze armate;
– 1 vigile del fuoco

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