Al ministro Costa consegnata petizione popolare su Capo Alì

In occasione della visita del ministro dell’ambiente, Sergio Costa, nella Valle del Mela, devastata da inquinamento, malattie e tumori, Giacomo Di Leo per il comitato NO FRANE-NO PRECARIETA’ e Francesco Aloisi per il Comitato DIVIETO di Scaletta Zanclea segnalano al ministro il grave dissesto idrogeologico di Capo Alì (Messina) e la sua mancata risoluzione,  e gli consegneranno una petizione popolare inerente il grave problema.

“La pericolosità di Capo Alì nel corso di decenni si è manifestata in più occasioni con delle frane pericolosissime, l’ultima del 20 luglio 2018 ha colpito un automobilista, che transitava in quel tratto stradale, ferendolo: l’incidente  – si legge in comunicato – non ha avuto effetti letali solo per la bravura del conducente dell’auto, che ha sterzato, andando a sbattere sul costone roccioso, dove si è fermata la macchina in corsa. Oltre a denunciare l’inadeguata manutenzione di tale tratto stradale, dimostrata dalla documentazione video/fotografica prodotta dai Comitati, gli scriventi hanno più volte proposto la realizzazione di gallerie paramassi esterne, per mitigare il pericolo. Un canale di scolo (per convogliare e drenare le acque reflue) sul costone roccioso sarebbe propedeutico per la realizzazione delle gallerie artificiali, gallerie che abbiamo prontamente già fatto disegnare da esperti. E una buona piantumazione ovviamente.

Riteniamo come comitati che le risorse già finanziate per la sicurezza e lo sviluppo del territorio, come quelle del Masterplan, avrebbero dovuto essere investite in opere utili e non in svincoli  come quello di Alì Terme o di Santa Teresa di Riva inutili per i bisogni della collettività, a maggior ragione che a pochi chilometri da questi due Comuni è presente lo svincolo di Roccalumera. Apprendiamo da organi di stampa che con la rimodulazione del piano di interventi fortemente voluto dal sindaco metropolitano, Cateno De Luca, gli investimenti per lo svincolo autostradale di Alì Terme dovrebbero passare da euro 18.000.000 a euro 41.797.754 in un’opera, che il nostro sindaco metropolitano e i suoi seguaci considererebbero strategica (!?!?!?). Come comitato NO FRANE-NO PRECARIETA’e come comitato DIVIETO di Scaletta Zanclea  riteniamo che dirottare la maggior parte delle risorse sul futuro svincolo autostradale di Alì Terme non costituisca una priorità, e quindi è inopportuno, per cui tutto si riduce ad una questione speculativa, che arricchisce i soliti “pescecani” delle grandi opere, inutili per la maggioranza della popolazione. Peraltro la costruzione dello svincolo autostradale ad Alì Terme non sarebbe di nessuna utilità ai cittadini di Itala e Scaletta Zanclea, che, in caso di frane a Capo Alì, per usufruire dello svincolo, dovrebbero immettersi sull’A18 a Tremestieri.

Riteniamo che la risoluzione del dissesto idrogeologico di Capo Alì costituisca la prima priorità sul nostro territorio: sia perché tale tratto della SS114 è una via di snodo fondamentale per tutto l’itinerario della Riviera Jonica Messinese, e quindi l’interruzione per frane (avvenute ripetutamente nel corso di decenni) costituisce una grave offesa alla già fragile economia del luogo e soprattutto all’incolumità fisica degli automobilisti, dei ciclisti, e dei pedoni che da li transitano; quindi la risoluzione del problema Capo Alì rappresenta una questione di vita o di morte… Ad oggi le istituzioni competenti non propongono nessuna risoluzione tecnicamente utile ed economicamente efficace per le frane di Capo Alì, se non un fantomatico progetto di fattibilità tecnico-economica di là da venire, che non è un progetto esecutivo, e che serve al momento per distrarre i cittadini dalla vera risoluzione del problema, da noi prospettata”.

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