Premiate due giovani studentesse. Nella giornata dedicata a combattere la violenza sulle donne l’MCL assegna due borse di studio

“Il primo passo per tutelare le donne è sostenerle nel loro futuro”. Con questo spirito il Movimento Cristiano Lavoratori di Messina, nella giornata dedicata a combattere la violenza sulle donne, ha consegnato due borse di studio del valore di €500,00 ciascuna a due giovani studentesse messinesi per sostenere i loro studi universitari.

Giorgia Maria Pia Melita e Elissa Anam, appena iscritte ai corsi di laurea di Medicina e Chirurgia e ostetricia,  sono le autrici di due short paper dedicati proprio al rapporto tra donne e mondo del lavoro, alla conciliazione vita-famiglia e al ruolo che le tecnologie hanno nel consentire, anche in questo campo, parità tra uomo e donna.

Il concorso “Donne e Lavoro nell’Economia 4.0” rivolto alle studentesse iscritte all’ultimo anno degli Istituti superiori di Messina e provincia, rientra tra le tante attività promosse da MCL per sensibilizzare i giovani alla riflessione su tematiche sociali e del lavoro.

Tanti gli elaborati pervenuti, valutati da una commissione composta da Vittoria Calabrò ed Elena Caliri – docenti dell’Università degli Studi di Messina,  l’insegnante Milena Zaffino, la giornalista Rachele Gerace e il vicepresidente di MCL Elisa Furnari.

Un pomeriggio intenso, per l’emozione delle due vincitrici e per i dati che sono stati diffusi. Sul crescente numero di donne che perdono la vita vittime della ferocia di un uomo. Un fenomeno in aumento che il legislatore – ha spiegato l’avvocato Tiziana Alesci, dirigente di MCL ed esperta della materia – ha scelto di contrastate anche attraverso il Codice Rosso. legge entrata in vigore il 9 agosto che ha introdotto modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere prevedendo pene piu’ pesanti in casi di violenza sessuale e stalking, introducendo i  reati di revenge porn e sfregi al viso e lo stop ai matrimoni forzati.

“Volevamo dare un segnale concreto alle giovani generazioni- ha spiegato il Presidente Provinciale Fortunato RomanoLa battaglia per l’uguaglianza dei diritti delle donne continua affinché sia data loro la possibilità di una vita fatta di famiglia e lavoro. Così come nella nostra organizzazione, dove le donne sono numerose e ricoprono posizioni di rilievo, ci auguriamo che questo accada, ogni giorno, anche nei luoghi decisionali, nel mondo del lavoro, nelle altre organizzazioni”.

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