All’indomani delle celebrazioni per il ventennale della scomparsa di Bettino Craxi, tenutesi nei giorni scorsi nella città tunisina di Hammamet, dove l’Ex presidente del Consiglio riposa, ripercorriamone i momenti salienti con chi ha preso parte alla commemorazione non perdendo l’opportunità di rendere omaggio all’ex segretario del PSI, ovvero il dott. Salvatore Di Bartolo, socialista e già ideatore del Craxi-day a San Fratello, città d’origine della famiglia Craxi.
Nelle ultime settimane si è molto discusso di Bettino Craxi. A vent’anni dalla morte crede sia mutata l’idea dell’opinione pubblica sulla figura dell’ex presidente del consiglio rispetto al passato?
Assolutamente si. Da più parti ci si sta finalmente rendendo conto di cosa abbia davvero rappresentato Mani Pulite per il nostro paese e di quello che fu lo spessore politico di Bettino Craxi. Chi ieri sventolava cappi in parlamento oggi erige Bettino Craxi a bandiera in nome di quella sovranità nazionale tanto cara a quei partiti che oggi godono di grandi consensi.
Oggi tanti italiani hanno meglio compreso cosa accade in quegli anni. A chi va il merito di questa postuma riabilitazione dell’ex segretario del PSI?
Il tempo è galantuomo e la verità presto o tardi viene sempre a galla. Ho sempre creduto in un processo di revisionismo storico attorno alla figura di Bettino Craxi e credo che adesso i tempi siano maturi. Anzi, probabilmente tale processo è già in corso e grande merito va riconosciuto in tal senso a Stefania Craxi, che con la sua fondazione lotta strenuamente da venti lunghi anni perché ciò avvenga. Se oggi nel nostro paese parlare di Craxi non è più un tabù il merito è soprattutto il suo. Il coraggio e la determinazione che solo l’amore ed il rispetto che una figlia nutre verso il padre possono generare gli hanno consentito e gli consentiranno di ristabilire la verità.
Si, ma non tutti i partiti hanno deciso di rendere omaggio a Craxi nel ventennale della sua morte…
C’è ancora chi si ostina a non volere fare i conti con la storia e con l’idea di sinistra che Bettino Craxi ha incarnato nel nostro paese. Una sinistra moderna, riformista, laica e liberale. Quello che oggi manca nello scenario politico nazionale. L’ascesa dei populismi è proprio da ascriversi alla miopia ed alla scarsa lungimiranza che i partiti di sinistra hanno dimostrato in questi anni. Una sinistra rimasta schiacciata dalle macerie del crollo del muro di Berlino e incapace di sviluppare un’idea di paese proiettata al futuro.
Ritiene dunque che ci sia spazio per l’inserimento di nuovi soggetti sullo scenario politico nazionale?
Ritengo che ci siano oggi molti italiani che non si sentono adeguatamente rappresentati. La mancanza di una guida politica è conseguenza della crescente disaffezione dei giovani verso la cosa pubblica. Spero che in questo senso il ventennale della morte di un grande statista quale fu Bettino Craxi possa rappresentare un importante punto di partenza per gettare le basi per la creazione di una nuova casa che possa accogliere tutti coloro i quali condividono determinati valori ed ideali.
Cosa spinge un giovane di 28 anni a raggiungere Hammamet per rendere omaggio ad un leader politico della prima repubblica?
Il personaggio Bettino Craxi mi ha sempre molto affascinato, e di certo il fatto di condividere le sue stesse origini ha suscitato in me molta curiosità e mi ha aiutato a conoscerne e studiarne il pensiero. Aldilà della provenienza geografica ritengo comunque che chi come me crede fortemente in determinati ideali quali libertà, progresso, uguaglianza e giustizia sociale non possa non vedere in lui un importante punto di riferimento.
Una battuta infine sulla sua proposta di promuovere un gemellaggio tra San Fratello ed Hammamet.
San Fratello è la terra di origine della famiglia Craxi ed Hammamet la città che ha accolto Bettino come un figlio e nella quale oggi riposa. Realizzare un gemellaggio tra le due città nel ventennale della sua morte credo possa essere un bel modo per onorarne la memoria e per rinvigorire i rapporti con la vicina Tunisia. Lui che ha sempre visto l’Italia come una guida per tutti i popoli immersi nel Mediterraneo credo sarebbe stato felice di una simile iniziativa.