La Sea Watch 3 a Messina, migranti in quarantena nell’hotspot : Musumeci, “ne prendiamo atto”

E’ attraccata stamattina, come previsto, la nave dell’ong tedesca Sea Watch, che a Messina sbarca 193 migranti in fuga dalla Libia. Uno sbarco preceduto da polemiche politiche, giustificate da una psicosi coronavirus, che ha portato il governatore Musumeci a chiedere un altro porto sicuro che non fosse in Sicilia.

Giorgia Linardi, portavoce della Sea Watch 3, ha dichiarato: “Stiamo attraccando, le autorità hanno predisposto quanto necessario per le procedure di sbarco, vediamo che accade. Le dichiarazioni del Presidente Musumeci sono politiche e non sono pervenute a bordo tramite i canali ufficiali, quindi ad ora per noi non esistono, anche perché sarebbero evidentemente misure disastrose da un punto di vista umanitario e sanitario”.

Alla Ong tedesca è stato confermato che anche tutti i membri dell’equipaggio dovranno rimanere in isolamento a scopo precauzionale per due settimane. E questa volta, a far esplodere la polemica, sono le organizzazioni umanitarie che denunciano un trattamento discriminatorio nei loro confronti.

“Nel rispetto delle precauzioni sanitarie adottate, riteniamo discriminatoria l’applicazione esclusiva della misura a navi Ong”, dice Sea Watch mentre Mediterranea fa notare che a Palermo da una nave da crociera sono scese migliaia di persone di varie nazionalita’ senza che sia stata adottata alcuna misura precauzionale. La quarantena forzata bloccherà quindi le due navi umanitarie in un momento in cui continuano ad arrivare richieste di soccorso da parte di gommoni e barconi. L’ultimo ieri pomeriggio da parte di 44 persone a bordo di un gommone bianco in acque internazionali.

Intanto il governatore Musumeci torna a commentare lo sbarco: “Il governo di Roma ha respinto la nostra proposta, autorizzando a Messina lo sbarco dei migranti e la loro sottoposizione a isolamento in un hotspot che le autorità sanitarie hanno dichiarato inadeguato allo scopo. È una decisione grave che non rispetta la dignità dei migranti e le preoccupazioni dei siciliani. Sarebbe stato più umano indirizzare la nave in un porto attrezzato e in un territorio lontano dalla emergenza sanitaria. Ne prendiamo atto”.

Gli fa da contrappunto Claudio Fava, presidente della Commissione Antimafia all’Ars: “194 poveracci salvati in mare sarebbero, secondo il presidente Musumeci, una sfida al popolo Siciliano alle prese con i casi del nuovo Coronavirus. Poco importa che non arrivino da Codogno o dalla Cina ma dai lager libici in cui il tasso di mortalità (stupri ed esecuzioni sommarie) è piuttosto alto. La richiesta al governo italiano di impedirne lo sbarco a Messina perché facciano a bordo della nave la quarantena è grottesca. Ma se poi si chiama in causa anche il ‘popolo siciliano’, il grottesco si fa ridicolo.”

 

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