Anziano muore nella clinica Cristo Re: era un sospetto caso di Covid19

Era uno dei sette pazienti a cui stamattina era stato eseguito il tampone per sospetto covid19. Ma nel primo pomeriggio il suo cuore ha smesso di battere. Un uomo di circa 80 anni è deceduto alla clinica Cristo Re, per cause ancora da accertare.

L’anziano era stato a contatto con il primo paziente della clinica risultato positivo e attualmente ricoverato al Policlinico universitario, dove sono in tutto 8 i malati in terapia intensiva.

Solo l’esito del tampone potrà dire se anche questo decesso andrà a rinnovare la tragica statistica legata al coronavirus. Sarebbe il secondo caso dopo quello della donna di 97 anni contagiata nella Casa di Cura Come d’Incanto.

Intanto resta alta la tensione nella clinica, e i sindacati lanciano l’allarme.

“Da giorni ci sono pazienti con febbre alla casa di cura Cristo Re, ma i primi tamponi, appena 6, sono stati effettuati solo oggi”. A denunciarlo il sindacato autononomo Fiadel. “Chiediamo con forza al sindaco di Messina, massima autorità sanitaria cittadina di prendere provvedimenti, così come all’ASP 5 e alla Prefettura -dichiara la dirigente sindacale Clara Crocè. – Cosa si aspetta a intervenire e a isolare i pazienti che già manifestano i sintomi del coronavirus? Ci chiediamo inoltre quali misure stia adottando l’Azienda Sanitaria nei confronti delle cliniche e delle case di cura private per arginare la diffusione del contagio tra i malati e gli operatori sanitari. Siamo in possesso di prove che documentano come nella casa di cura Cristo Re si imponga al personale di lavorare nonostante da parte dell’ASP 5 ci sia la disposizione di stare in quarantena e senza adeguate misure di prevenzione e sicurezza, perché i responsabili della struttura sanitaria affermano che la quarantena vale per tutti tranne che per gli operatori. È assurdo: la sanità che dovrebbe tutelare, diventa il veicolo per infezione”

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