Bernardette Grasso: “Ponte sullo Stretto, una necessità vitale. Dai ‘No ponte’ solo fake news”

“Può sembrare inverosimile ma, proprio oggi, per la Sicilia parlare di Ponte sullo Stretto è una necessità vitale. Ci sono tutte le condizioni. E siamo contenti di leggere che quella stessa sinistra antimoderna che, nel 2007, strappò a tutti noi questa grande opera, adesso riscopre il Ponte. Da Renzi a Franceschini, come se niente fosse tutti ne parlano”.

Noi siciliani non lo scopriamo certo oggi. Il Ponte è un’opera di assoluta valenza, non solo nazionale o europea, bensì mondiale. Un’infrastruttura grande e ambiziosa, un gioiello ingegneristico, un simbolo di un’Italia finalmente capace di guardare avanti, a testa alta davanti al mondo intero.

Forza Italia e il presidente Silvio Berlusconi sin dal ‘94 combattono questa battaglia. Non solo perché convinti dalla valenza territoriale dell’opera, ma anche per il grandioso impatto economico ed occupazionale che la costruzione del Ponte avrebbe per tutta Italia. Il progetto definitivo, approvato e moderno, c’è già! Al contrario di quanto dicono le fake news dei “No Ponte”. Loro ci vogliono così, condannati all’arretratezza economica perché non esiste un collegamento stabile su uno Stretto lungo solo 3 km!

Oggi, nel pieno della grave crisi internazionale del Covid 19, cosa c’è di più saggio che indirizzare gli investimenti pubblici – anche alla luce della pioggia di miliardi dall’Europa – verso quella che sarebbe la più grande infrastruttura della storia del nostro Paese?

Il Ponte cambierebbe gli spostamenti e la logistica d’Italia. Dallo Stretto transitano oltre 11 milioni di passeggeri l’anno e un flusso enorme di merci. Una ricchezza che potrebbe trovare in Sicilia la sua naturale base infrastrutturale: con il Ponte tutto ciò potrebbe raggiungere su ferro nel modo più veloce ed ecologico possibile il Nord Italia e i mercati europei.

L’Alta velocità ferroviaria, da poco arrivata fino a Reggio, senza Ponte non potrà mai raggiungere la Sicilia. Con il Ponte, invece, si ripristina la continuità territoriale del Paese e si liberano i siciliani dalla schiavitù degli aerei dai prezzi impossibili. La Sicilia sarebbe più facilmente accessibile, e così anche le nostre risorse agricole, le nostre bellezze storiche e naturalistiche. Lo stesso Ponte diverrebbe di per sé una grande attrazione turistica, come la Tour Eiffel o il Golden Gate.

Apriamo i nostri orizzonti. Proprio oggi che tutto sembra in declino, non è eretico dire che si sono venute a creare le condizioni socio-economiche che pongono il Ponte al centro dell’Agenda politica del Paese.”

A dirlo, anzi a scriverlo sulla sua pagina fb è Bernardette  Grasso, Assessore delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica della Regione Siciliana

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