Erosione costiera: a Capo d’Orlando si interviene sull’arenile

Un intervento di questo genere, a Capo d’Orlando, nel Messinese lo si attende da più di quindici anni e assume grande importanza turistico-ambientale perché garantirà non solo la difesa e la salvaguardia di due parti del litorale, ma anche la loro piena balneabilità, in contrasto al fenomeno dell’erosione costiera.
E’ l’obiettivo che l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico – guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e diretto da Maurizio Croce – si è dato, finanziando la progettazione esecutiva. Due i siti interessati: la Trazzera marina in località Tavola grande e il lungomare Andrea Doria, dal promontorio sino a contrada Bagnoli.
Quello che si compie oggi è il primo indispensabile passaggio, in vista di una maggiore fruibilità e valorizzazione della costa orlandina, meta turistica tra le più gettonate della Sicilia.
Previste opere di ricostruzione della spiaggia mediante il ripascimento, con versamento di materiale compatibile con quello presente. L’avanzamento della linea di riva sarà calcolato per assecondare una sua naturale evoluzione e per salvaguardare le infrastrutture litoranee, fornendo la massima protezione dai fenomeni di risalita e frangimento. Programmate  anche misure di stabilizzazione del litorale – longshore e cross-shore – della spiaggia sommersa, con pennelli trasversali in massi naturali e di forma a T, in grado di preservare l’accumulo di sabbia.
Nell’area del lungomare Andrea Doria, infine, la stabilizzazione della spiaggia emersa sarà ottenuta con la realizzazione di berme, riducendo l’impatto paesaggistico e con una scogliera radente, collocata in un tratto di forte erosione che mina la funzionalità dell’arteria stradale.

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