Arresti nel settore rifiuti, bufera sulla discarica di Lentini. Fava “Indagini confermano conclusioni dell’Antimafia”

Posti a misure cautelari 9 persone, due delle quali in carcere, tre agli arresti domiciliari e quattro con obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria e di dimora. Tutti indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione continuata e rivelazione di segreto d’ufficio nonché per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. Scoperti, durante le perquisizioni, fusti pieni di soldi in contanti, sotterrati nella discarica.

I fatti delittuosi, perpetrati negli anni 2018 e 2019, sono principalmente connessi all’illecita conduzione della discarica di Lentini, la più estesa della Sicilia, gestita dalla Sicula Trasporti nonché alle pressioni esercitate da esponenti del clan mafioso dei Nardo finalizzate ad ottenere l’affidamento di un chiosco presente all’interno dello stadio della squadra di calcio Sicula Leonzio attualmente militante nel campionato professionistico di prima divisione.

M5S all’Ars: “Sulla discarica di Lentini, abbiamo denunciato diverse anomalie. Troppa libertà nel mercato dei rifiuti e pochi controlli lasciano spazio a infiltrazioni mafiose. Ci vuole una presenza più forte  e massiccia delle istituzioni in un settore che da sempre è stato fonte di enormi guadagni per il  malaffare”.

Lo affermano i deputati della commissione Ambiente del  M5S all’Ars, Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Nuccio di Paola, a proposito dell’operazione coordinata dalla procura di Catania che ha portato a diversi arresti nel settore  dei  rifiuti.

“Sulla discarica di Lentini e sui progetti di ampliamento – afferma  Trizzino – oltre che sul gassificatore, abbiamo prodotto numerosi  atti, nei quali contestiamo la troppa libertà che viene concessa alle aziende private nella gestione dei rifiuti. Da tempo denunciamo l’assenza di un piano dei rifiuti che stabilisca paletti e limiti entro i quali i privati possono muoversi con regole certe in questo ambito. La troppa libertà in un settore come quello dei rifiuti – sottolineano i deputati  5 stelle  – nel quale gravitano milioni di euro, in una regione complessa come la Sicilia, rischia di far gola alla criminalità organizzata, producendo gli effetti che purtroppo oggi ci troviamo a subire come cittadini e come istituzioni” .

Claudio Fava, Presidente della Commissione regionale antimafia dichiara: “L’operazione condotta oggi dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Catania sulle discariche della Sicula Trasporti conferma la bontà del lavoro svolto alla Commissione antimafia con la recente relazione sul ciclo dei rifiuti. La magistratura ipotizza infatti l’asservimento di settori della pubblica amministrazione agli interessi privati nel campo dei rifiuti, esattamente come nelle conclusioni a cui era giunta – nero su bianco – anche la nostra Commissione. Ben prima delle evidenze giudiziarie, la Commissione ha denunciato i segnali di subalternità del pubblico ai privati, perfettamente visibili ma tollerati dalla politica. Governi compiacenti, assessori distratti, burocrati corrotti e privati arricchiti sono la narrazione del ciclo dei rifiuti in Sicilia in questi vent’anni“.

Dal Presidente dell’antimafia, un sollecito quindi al Presidente Musumeci: “ci aspettiamo che il governo riveda l’autorizzazione rapidamente concessa alla Sicula Trasporti, appena un mese dopo il suo insediamento, per un ampliamento da 1,8 milioni di metri cubi. Magari da realizzare nello stesso sito in cui si nascondevano i barili pieni di denaro in contante“.

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