Messina fuori da Taormina Arte, i consiglieri del Pd al Sindaco “quali ragioni politiche?”

Non si fermano le polemiche sulla autoesclusione del Comune di Messina dalla Fondazione Taormina Arte. Il gruppo consiliare del Partito democratico ha presentato una interrogazione urgente per conoscere le motivazioni che hanno spinto la Giunta a non dare seguito alle note del commissario di TaoArte Bernardo Campo, generando un “silenzio assenso” che escluderà Messina (anche come città metropolitana) da ogni evento.

“Tale scelta è ascrivibile alla sola responsabilità politica dell’Amministrazione poiché in un momento di così grave e profonda crisi economica del nostro territorio (che colpisce duramente commercianti, albergatori e lavoratori che operano nel settore del turismo e della cultura), aver passivamente accolto la notifica da parte del Commissario dell’esclusione del Comune di Messina dalla Fondazione Tao Arte comporta ripercussioni negative per la Città per almeno due ordini di motivi”, scrivono i consiglieri del Pd Alessandro Russo, Gaetano Gennaro, Antonella Russo e Felice Calabrò, elencando le ragioni per cui TaoArte è importante per Messina.

“Intanto, perché far parte di un’istituzione che può programmare strategicamente lo sviluppo culturale e turistico del nostro territorio, legandolo a un brand come quello di Taormina, costituirebbe una grande opportunità di allargare i margini di lavoro per i nostri operatori del settore (alberghi, b&b, ristoranti, lavoratori stagionali…). In secondo luogo poiché far parte della nuova Fondazione con un ruolo più forte e determinato rispetto al passato, su basi organizzative e di programmazione ben più assertive, potrebbe finalmente far tornare Messina a un ruolo centrale nella programmazione strategica del nostro territorio, evitando che questo spazio possa essere colmato da città come Catania, che verso Taormina da sempre guarda con interesse molto forte”, concludono, chiedendo anche cosa ne pensa l’assessore Enzo Caruso che ha espresso l’urgenza di ripartire dalla cultura, dal territorio, dalle sue ricchezze e dai suoi beni culturali.

I consiglieri, in particolare, nell’interrogazione chiedono al sindaco Cateno De Luca (da giorni assente) “Quali sono le ragioni per cui sia la Giunta, sia gli uffici comunali abbiano dato riscontro alcuno alle richieste pervenute dal Commissario della Fondazione di Taormina Arte Sicilia”. Ancora, domandano quali siano i motivi per cui non si è opposta alcuna obiezione alla nota pur conoscendo il parere del Consiglio comunale (che ha titolarità sulla materia) di rimanere in TaoArte. Se c’è, interrogano anche per conoscere secondo quale documentazione redatta dagli uffici comunali emerge la potenzialità del danno erariale dovuto alla permanenza nella fondazione e se l’Amministrazione ha valutato il potenziale contenzioso che potrebbe scaturire dalla fuoriuscita (visto che il Comune risulta inadempiente circa il bene da destinare al fondo del patrimonio indisponibile della realtà).

Infine, il gruppo consiliare del Pd chiede “le ragioni politiche che hanno indotto l’Amministrazione a sottrarsi dagli adempimenti conseguenti alla votazione espressa del Consiglio Comunale, di fatto, delegando una scelta politicamente così importante ad un soggetto terzo come appunto  il Commissario della Fondazione Taormina Arte Sicilia”, e cosa intende fare per interrompere la procedura di esclusione e “quali misure intenda intraprendere l’Amministrazione nei confronti dei soggetti responsabili a riscontrare con sollecitudine le note del commissario”.

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