Rete per la Legalità: “Torniamo con più vigore e più impegno”

Riprende a pieno ritmo l’attività pubblica della Rete per la Legalità rappresentata da Giovanni Calabrò (segretario), Giuseppe Ruggeri (Presidente), Laura Abate(Vice Presidente), Pasquale Casale e Giovanni Ardiri (componenti Consiglio Direttivo), che ha diffuso una nota per sancire gli obiettivi della “ripartenza” dopo questo periodo di lockdown.

“Passato il momento più critico del Coronavirus che per più mesi ci ha veramente condizionato a tutti i livelli, si riparte con estrema attenzione nel percorso che Rete per la Legalità Messina in questo particolare periodo ha dovuto necessariamente rallentare ma che non ha assolutamente sospeso.
Con i componenti del direttivo – si legge nel documento – ci siamo costantemente interfacciati per valutare gli accadimenti e per studiare le strategie da attuare nel post Covid 19. Ci siamo anche incrociati con alcuni rappresentanti di Enti pubblici locali ai quali abbiamo chiesto di collaborarci nel nostro volontariato di sostegno a quanti in difficoltà -sfortunatamente tanti nella immediatezza della pandemia.
Purtroppo non tutti si sono dimostrati interessati a queste nostre attività di aiuto e sostegno umanitario ed aziendale, forse troppo impegnati nel fronteggiare più le emergenze immediate del territorio che ai problemi in divenire della popolazione ed in particolar modo delle imprese.
In questo frangente però abbiamo avuto un grande supporto da parte del nostro gruppo direttivo, tra cui Pasquale Casale che è stato il fondatore nonché ultimo presidente -unitamente al vice presidente Giovanni Ardiri- dell’ASAM Associazione antiracket di Messina, prima e storica associazione della città di Messina.
Gli Stessi hanno seguito l’ASAM sino alla chiusura della stessa che è stata decisa ad unanimità dopo che si erano accertati dei comportamenti e degli interessi personali non in linea con i principi di legalità da loro sempre perseguiti.
Avendo quindi saputo che era in costituzione la Rete per la Legalità Messina aderente a SOS Impresa – Rete per la Legalità associazioni e fondazioni contro il racket e l’usura, si sono avvicinati immediatamente alla nuova associazione, abbracciandola con rinnovato entusiasmo, condividendone gli scopi e le idee.
Si sono dichiarati onorati di essere stati inseriti tra i soci fondatori della Rete per la Legalità
Messina e nel Consiglio Direttivo della Stessa così da poter proseguire nel loro percorso di legalità anche quale vittime di estorsione e garantendo di essere testimoni di verità e rettitudine in tutte le sedi istituzionali.
Ciò ha consentito di poter mettere a disposizione della Rete per la Legalità Messina del presidente Giuseppe Ruggeri la Loro comprovata esperienza in questo settore contribuendo anche a mantenere costanti ed attivi rapporti con altre associazioni quali Addio Pizzo, Libera, la Fondazione Don Pino Puglisi ed altre associazioni cittadine.
Con la ritrovata vicinanza poi di Pippo Scandurra vice Presidente Nazionale di SOS Impresa, che li ha sempre guidati e supportati con onestà e correttezza sin dall’inizio del Loro percorso in questo delicato settore, si sono aggregati senza indugio alcuno a questa nuova realtà associativa.
In questo periodo la nostra Associazione ha proseguito nelle Sue attività che si sono
particolarmente concentrate su quanto giornalmente è andato ad emergere per il disagio sociale ed economico di aziende e famiglie messinesi avvilite dagli effetti nefasti della pandemia.
All’ Associazione sono pervenute numerose telefonate di imprenditori con evidenti difficoltà sul pagamento dei mutui nei termini contrattualmente previsti. Con il prezioso aiuto di nostri consulenti e professionisti che abbiamo messo gratuitamente a disposizione dei richiedenti, siamo riusciti tramite alcuni istituti di credito a far sospendere e quindi far differire i termini di scadenza di pagamento dei mutui, restituendo così serenità agli imprenditori.
Nello specifico sono stati seguiti da nostri esperti legali anche dei casi in cui le banche, nonostante il periodo (ad oggi non è possibile il protesto dei titoli bancari) hanno protestato dei clienti, con conseguente iscrizione alla Centrale Rischi e l’impossibilità ad accedere a prestiti. Nel contempo abbiamo rilevato molta rigidità in diversi istituti di credito che, oltre a non rispondere a delle Pec loro indirizzate, non solo hanno ritardato e ritardano le erogazioni dei famosi 25.000,00 o ad oggi 30.000,00 euro di prestito alle imprese ma anche pretendono le garanzie personali alle stesse aziende richiedenti nonostante la totale garanzia al 100% da parte dello Stato.
Sempre in area finanziaria abbiamo avuto notizia della presenza di falsi mediatori creditizi che, in qualche occasione sono stati da noi individuati e denunciati alle autorità giudiziarie.
Altro elemento rilevato è che, proprio per questa quasi totale mancanza di liquidità, alcune
aziende (artigianali ed agricole) stanno svendendo i loro prodotti a costi di produzione che senza scrupoli acquistano la totalità della merce per poi rivenderla ai loro prezzi.
Ulteriore evoluzione negativa nell’area aziendale ove imprenditori senza scrupoli stritolano il
piccolo imprenditore bisognoso, usurandolo, portandolo al fallimento o rilevando la sua azienda.
In tutto questo contesto abbiamo partecipato il 30 aprile us all’incontro in video conferenza
convocato dal Prefetto di Messina, Dr.ssa Maria Carmela Librizzi e nel quale erano presenti le maggiori autorità delle forze dell’ordine della nostra provincia.
Durante l’incontro abbiamo evidenziato le grandi difficoltà delle aziende riportando il grido di dolore degli imprenditori e delle loro famiglie.
Inoltre, sempre nella stessa video conferenza abbiamo altresì fatto presente che la nostra
associazione di riferimento nazionale SOS Impresa-Rete per la Legalità già dal 30 marzo aveva lanciato l’allarme su possibili infiltrazioni mafiose e che proprio su questa scorta ha pensato bene di istituire già dal 21 aprile un Osservatorio Nazionale Antiracket ed Antiusura
denominato “Tutti uniti contro il virus delle mafie”, un osservatorio che, partendo dai palesi
allarmi e dalle chiare preoccupazioni espresse anche dalle più alte cariche dello Stato per gli sfasci procurati dai devastanti effetti del coronavirus , tende a promuovere e sostenere la raccolta di segnalazioni ed informazioni utili sulle attività mafiose in corso in tutto il Paese e segnalarle alle autorità competenti attraverso canali discreti e riservati.
Certamente l’Osservatorio sarà uno strumento assolutamente indispensabile per la rilevazione e caratterizzazione di dati estremamente sensibili che sono in via di recepimento e che serviranno a ad avere un quadro più chiaro di una grave situazione di disagio dell’area imprenditoriale.
Disagio che nella fattispecie e per ovvie ragioni aumenterà allo scemare della pandemia con la ripresa delle attività economiche-finanziarie.
In questa visione l’associazione tende ad evidenziare che allo stato attuale e quindi nella
immediatezza del Coronavirus non si potranno avere significativi dati di denuncia per usura.
L’effetto sarà chiaramente nel tempo, un anno e più, in quanto chi in questo periodo riceve
denaro e non da parte di canali ufficiali, vede nel soggetto erogante un possibile benefattore che dà un aiuto vitale che diversamente non ha ricevuto.
Naturalmente l’associazione Rete per la Legalità Messina sui propri canali ufficiali e per le Sue competenze rimane sempre a disposizione di quanti avranno necessità di contattarci per una possibile risoluzione alle loro problematiche”.

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