Irregolarità sulla “sanificazione della sabbia”? MessinAccomuna ipotizza “danno erariale”

MessinAccomuna interviene sulla vicenda della “sanificazione della sabbia”, di cui era stato annunciato al nostro giornale un comunicato da parte di Messina Servizi, mai diramato. “A due semplici domande su quanto costasse la “genialata” della sanificazione delle spiagge e se la mancanza di una base scientifica del provvedimento non rischiasse il danno erariale, De Luca  – si legge in una nota – ha risposto insultando in maniera risibile chi poneva le domande, chiamando in causa con falsità Accorinti (…e il Dalai Lama, sic!) e lasciando intendere che il finanziamento di 76.000 Euro fosse stato assegnato a Messina in base a un progetto puntualmente esaminato e approvato dalla Regione. Come se insultare, dire falsità e fare intendere cose non vere potesse intimidire, confondere o ridurre al silenzio i cittadini che, responsabilmente, intendono partecipare all’amministrazione e alla politica della città e aprire gli occhi sulla correttezza degli atti. Ovviamente messinAccomuna approfondisce, va avanti.

E, leggendo il Decreto Assessorato Territorio-Ambiente della Regione Siciliana n. 735 dell’11 agosto 2020 (cfr. allegato), scopre che: 1) il finanziamento non discende dalla valutazione di un progetto (come fatto intendere da De Luca), ma dalla ripartizione di un fondo regionale tra i Comuni costieri in base a criteri oggettivi e preventivi; 2) i fondi assegnati devono essere usati per azioni precisamente elencate nel decreto. Le “azioni previste” sono ben 51, ripartite su quattro categorie: INFORMAZIONI AVVENTORI (17), SORVEGLIANZA ANTICOVID (17), DISTANZIAMENTO (11) PULIZIA E DISINFEZIONE (6). Quasi sperfluo dire che l’inutile “sanificazione dei litorali e delle spiagge” NON E’ PREVISTA DALLA REGIONE.

Gli interventi previsti per le “MISURE DI PULIZIA STRAORDINARIA E DISINFEZIONE” (dove l’azione potrebbe rientrare) sono relativi a: 1) Servizio speciale di raccolta rifiuti spiaggia; 2) Pulizia straordinaria, disinfezione e sistemazione accessi, disinfezione passerelle e arredo spiaggia; 3) Sanificazione giornaliera docce; 4) Isole ecologiche e mini isole ecologiche per la raccolta di DPI; 5) Piantane complete di gel igienizzante; 6) Nolo a caldo di biotrituratore meccanico per pulizia fascia boscata adiacente arenile. La disinfezione/sanificazione è prevista solo per: accessi, passerelle e arredo spiagge, docce. Niente lustratura sanificante dei granellnii di sabbia!

Questa tassativa elencazione di azioni previste fa (ri)sorgere la domanda: è rendicontabile un intervento non previsto (e giudicato inutile dalla comunità scientifica)? La probabile inammissibilità di questa “genialata”, a chi lascia il conto della sua spesa? Si configura il danno erariale per un provvedimento assunto in maniera difforme dalle previsioni normative (l’azione realizzata non è prevista)? È stata seguita procedura di evidenza pubblica per un’attività non prevista nel contratto di servizio? Intanto consigliamo al Sindaco di revocare l’affidamento e ridurre il danno in carico ai cittadini messinesi, anche per limitare l’eventuale danno a se stesso.

Poi, atteso che la responsabilità sulle spiagge non è in capo al Comune e che per azioni relative a salute e ambiente lo stesso avrebbe dovuto coinvolgere altri Enti, sarà interessante sapere se l’amministrazione ha chiesto e ottenuto le necessarie autorizzazioni prima di attivarsi, se il personale impiegato fosse specializzato in questo specifico tipo di operazione, se sia stata debitamente considerata la tossicità delle sostanze impiegate, se sia stato disposto adeguato sistema di informazione per i bagnanti, atteso che le spiagge venivano asperse di sostanze che (per quanto probabilmente inutili rispetto al fine) sono suscettibili di impattare sulla salute umana.

Visto che il sindaco risponde con insulti, supponenza, falsità, depistaggi- conclude MessinAccomuna –  rivolgeremo queste domande ad altri Enti competenti”.

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