Asili nido: Zafarana sfida l’amministrazione De Luca, ” o mentivano o non sanno leggere i decreti”

Sui finanziamenti agli asili nido, a smentire l’amministrazione De Luca ci ha pensato l’onorevole Valentina Zafarana, che in un post sui social ha scritto una lunga nota:
“Beh, quando uno è esperto è esperto, e De Luca lo dimostra benissimo. No, ovviamente non è esperto di amministrazione, o di asili, ma di asini che volano, e la sua risposta di oggi sul bando asili ne è la prova.
Vado direttamente al dettaglio delle affermazioni, perché non ho tempo da perdere:
De Luca e Previti ci dicono che il progetto non è stato finanziato perché non ha ricevuto i tre punti previsti per l’utilizzo di un bene confiscato.
Niente di più sbagliato
Intanto perché il fatto che l’edificio pubblico utilizzato fosse o meno un bene confiscato assegnava solo due punti, (voce B.3 della tabella 1 dell’Avviso), ma soprattutto perché c’erano altri 98 punti a disposizione, che gli altri Comuni hanno saputo sfruttare. Prova ne sia il fatto che i progetti presentati dal Comune di Nicolosi e dal Comune di Palermo, pur essendo anch’essi “progetti esecutivi non realizzati su beni confiscati” sono arrivati 10 posti più avanti in graduatoria, ottenendo il punteggio necessario per aggiudicarsi il finanziamento.
Dove li avranno presi i punti necessari, questi due progetti? Ce lo spieghino, Previti e De Luca. E gli altri 40 progetti che hanno ottenuto valutazioni superiori di 5-10-20 punti? Avranno usato decine e decine di beni confiscati? Altro che “per solo 3 punti”. E magari ci spiegheranno perché entrambi i mirabolanti progetti hanno ottenuto una valutazione di 61 punti col limite minimo previsto a 60, arrivando 43esimo e 44esimo su 53 progetti totali.
Sembrano studenti svogliati che giustificano la bocciatura all’esame di maturità con il cane che ha mangiato i loro appunti.
Ma l’apice viene raggiunto quando vengono elencati i successi ottenuti dall’amministrazione, ben 4,9 milioni di euro ottenuti dal 2018 a oggi grazie alla loro “bravura”.
Vero? Assolutamente no, ovviamente.
Perché i 3 milioni di euro ottenuti con la delibera CIPE 25/2019 non sono e non sono mai stati “un premio” per quanto è stata brava Messina.
Affermazione totalmente campata in aria.
Quei 3 milioni di euro sono arrivati a Messina perché il Governo Conte ha deciso nel 2019 di destinare altri 21 milioni di euro per un “Piano straordinario asili nido” delle città metropolitane del mezzogiorno, dividendoli equamente per le 7 città identificate, cioè Reggio Calabria, Napoli, Bari, Cagliari, Catania, Messina e Palermo.
Tre milioni a testa. Saranno stati tutti premiati?
Quello stesso Governo che insultano un giorno sì e l’altro pure. Lo ringrazino, piuttosto, senza inventarsi premi che non esistono. E magari un ringraziamento per i 7 milioni ricevuti per le scuole fra Luglio e Settembre sarebbe gradito, ma so che è chiedere troppo.
Gli altri 1.9 milioni che citano, invece, sono sono stati programmati e ottenuti dalla Giunta Accorinti a Novembre 2017 (delibera di Giunta 757 del 07 Novembre 2017, valutata positivamente dalla Commissione “interdipartimentale per la valutazione delle SSUUSS” e approvata con nota n. 22947 del 22/12/2017 dell’Autorità di Gestione, Autorità di Certificazione e Autorità di Audit), niente di più
In sostanza stanno raccogliendo i frutti dell’attenzione del Governo Conte e del lavoro della precedente amministrazione. Applausi.
In ultimo, mentre cercano di distrarre e confondere le acque straparlando di risanamento (non entro nel merito perché non rispondo a chi mischia volutamente sauri e ope. Tutti, non loro, stiamo aspettando che la Commissione decida le date per le altre audizioni. Il Governo, i Parlamentari, non c’entrano assolutamente nulla), possono De Luca e Previti spiegarci perché ad Agosto 2019 avevano annunciato trionfalmente che i progetti erano stati finanziati quando erano stati soltanto “ammessi a valutazione”? Mentivano, o semplicemente non avevano capito cosa c’era scritto nel decreto?
Ci dicano De Luca e Previti, ma non lancino in volo altri asini, che ormai nel cielo di Messina di spazio ne hanno lasciato poco”.

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