Coronavirus, i sindaci di 14 comuni messinesi denunciano gravi ritardi sull’esito dei tamponi

I Sindaci dei Comuni di Patti (Capofila), Brolo, Ficarra, Floresta, Gioiosa Marea, Librizzi, Montagnareale, Oliveri, Piraino, Raccuia, San Piero Patti, Sant’Angelo di Brolo, Sinagra e Ucria, facenti parte del Distretto Socio Sanitario n° 30, denunciano, ancora una volta, le disfunzioni e le inefficienze del sistema sanitario territoriale in questa difficile emergenza sanitaria che stiamo vivendo.

In una lettera indirizzata al Presidente Nello Musumeci, all’assessore Razza e al direttore dell’Asp 5 La Paglia, dichiarano come siano “insostenibili i gravi ritardi che si registrano nel fornire l’esito dei tamponi effettuati dall’Usca: ciò comporta pesantissime ripercussioni a livello psicologico, sociale ed economico nei confronti delle famiglie in isolamento, specialmente quelle a basso reddito”.

Per i sindaci è “necessario migliorare, in primis, la funzionalità del laboratorio d’analisi dell’Ospedale Cutroni Zodda di Barcellona ed occorre portare la sua operatività H/24, dotandolo di adeguato personale e integrando le strumentazioni esistenti. Ma è di fondamentale importanza rendere subito funzionali, con personale qualificato e idonei strumenti, altri laboratori ospedalieri della stessa Asp n.5 e rafforzare, con adeguata dotazione organica e strumentale, anche il laboratorio del Policlinico universitario, per dare risposta adeguata al crescente numero di tamponi da processare. 

L’assistenza territoriale è fondamentale per la gestione di questa fase e va rafforzata per evitare il collasso delle strutture ospedaliere e del nostro sistema sanitario.

Appare indispensabile quindi – scrivono ancora i sindaci dei 14 Comuni –  l’immediato potenziamento del Dipartimento di Prevenzione presso l’ASP di Patti che, vista l’esiguità degli operatori, cui va il nostro personale plauso e ringraziamento, nonostante i lodevoli sforzi e l’abnegazione, non riesce a smaltire, con la necessaria tempestività, l’enorme mole di lavoro che scaturisce dal numero dei contagi.

In quest’ottica, anche l’annunciato potenziamento delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale, deve essere subito attuato e rivolto concretamente anche nella direzione di ripristinare quell’assistenza sanitaria domiciliare che è venuta clamorosamente a mancare, con gravi disagi nei confronti delle categorie più deboli: gli anziani, le persone sole e coloro che hanno preesistenti patologie.

Bisogna riprendere i controlli diagnostici e terapeutici a domicilio oltre che la fondamentale attività di prevenzione e assolvere, così, oltre che ad una funzione prettamente sanitaria, anche sociale e solidale.

Infine, ma non per questo meno importante, si ritiene doveroso segnalare il fatto che, quotidianamente, riceviamo richieste d’intervento, da parte degli operatori dei presidi sanitari del nostro territorio, in relazione alla mancanza o scarsa dotazione degli indispensabili presidi sanitari (DPI). Atteso il fatto che nel territorio del Distretto, precisamente nel Comune di Librizzi, è stato allestito uno dei tre Centri Operativi della Protezione Civile che si occupa dello stoccaggio e della distribuzione di tutto il materiale sanitario occorrente alle ASP Siciliane, la circostanza appare paradossale. Si chiede, pertanto, di rivedere immediatamente il sistema di distribuzione dei DPI ed autorizzare i Direttori Sanitari dei Presidi Ospedalieri della Provincia a ritirare il materiale loro assegnato direttamente presso il suddetto Centro, ottimizzando così sia le tempistiche di approvvigionamento, sia i costi da sostenere.

Si avverte forte l’esigenza – conludono i sindaci –  in particolar modo in questo periodo di pandemia, di avere una sanità moderna ed efficiente: per questo, i sottoscritti Sindaci del Distretto Socio Sanitario n. 30 chiedono interventi concreti, tesi a fornire riscontri immediati alle legittime istanze dei cittadini che, quotidianamente, esternano rimostranze e preoccupazioni”.

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