Covid. Capizzi, Don Antonio Cipriano: “Affetto e solidarietà per i contagiati, per loro la mia preghiera”

di Salvatore Di Bartolo – Il nuovo anno non è iniziato nel migliore dei modi per la comunità di Capizzi, centro montano di circa 3000 anime sui Nebrodi che nelle ultime ore si ritrova ad affrontare un’importante emergenza sanitaria dovuta all’elevato numero di contagi da Covid19.

Il “caso Capizzi” è balzato al centro dell’attenzione di tutti i media nazionali per un party illegale tenutosi nei giorni scorsi nel comune di Nicosia che avrebbe dato inizio alla diffusione dei contagi nel comune capitino con ben 58 residenti positivi tra i partecipanti nelle ore immediatamente successive all’evento.

Attualmente, i positivi al Covid a Capizzi sono invece complessivamente 80, secondo i dati diffusi dall’Asp di Enna. A partire dalla giornata di ieri per contenere la diffusione dei contagi, nel centro nebroideo è scattata la zona rossa, la prima del 2021, le cui misure restrittive resteranno in vigore per dieci giorni fino al prossimo mercoledì 13 gennaio.

Dopo l’accorato appello lanciato ieri sera dal primo cittadino Leonardo Principato Trosso che ha richiamato al senso di responsabilità i propri concittadini, invitandoli a sottoporsi al tampone, qualora presentassero dei sintomi, in data odierna a parlare è stato invece don Antonio Cipriano, parroco della comunità capitina dal 2018. Parole di speranza e di vicinanza verso la propria comunità quelle pronunciate dal sacerdote, rilasciate in esclusiva per MessinaOra: “Come ha già detto il nostro Sindaco, i casi di Covid-19 sono numerosi e questo ci spaventa tutti. Come Parroco ho cercato e cerco di incoraggiare il popolo affinché non si lasci prendere dalla paura e dallo scoraggiamento. A dire il vero la prudenza è necessaria per salvaguardare la salute propria e quella dei nostri cari. Sono fermamente convinto che i miei parrocchiani saranno capaci di affrontare la situazione e uscirne fuori con nuovo slancio e vigore. Tante sono state le polemiche legate alla trasmissione del virus nella cittadina. Come Cristiani, non abbiamo bisogno di indicare l’untore, ma di esprimere piena solidarietà e affetto nei confronti di chi è risultato positivo alla malattia. Mi sta a cuore la comunità che il Signore mi ha affidato, pertanto non cesserò di pregare con fervore, affinché allontani questo disagio in cui siamo caduti.

Nell’arco di questi giorni anche se il popolo può recarsi in Chiesa per la celebrazione dell’Eucaristica, ho chiesto volutamente di restare a casa e di unirsi in preghiera mediante le dirette streaming sulla Pagina Facebook della Parrocchia. Sono convinto che mettendo in pratica le disposizioni date dal Presidente della Regione e dal nostro Sindaco riusciremo a uscirne fuori e ritornare a ringraziare e lodare Dio per i benefici che ci ha concesso e vorrà concederci ancora”.

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