Scuola in Presenza, Prof. Cesare Natoli ” chiediamo di poter tornare in classe”

Il Comitato Scuola in Presenza, nato a partire dall’omonimo gruppo Facebook, e che raccoglie docenti, operatori delle scuole e sanitari, genitori, alunni, avvocati a Messina, ha inviato una nota-appello, a tutte le componenti del tessuto sociale e politico locale, con cui si chiede il ritorno in classe al più presto, al termine delle vacanze natalizie.

Il Comitato è stato fondato, tra gli altri, dal Prof. Cesare Natoli, ed aveva organizzato a Settembre una protesta in Piazza Municipio, per il ritorno alla didattica in presenza.

“Come Comitato “Scuola in Presenza”  esprimiamo grande preoccupazione nei confronti delle voci che riguardano il rientro a scuola dopo le vacanze natalizie per gli studenti di ogni ordine e grado. Riteniamo opportuno ricordare la assoluta necessità che tutti gli studenti possano fare ritorno in classe, nel rispetto delle misure cautelari messe in atto dal Comitato Tecnico-Scientifico, dal Miur e dal Governo per il contrasto e il contenimento dell’epidemia da Sars-CoV-2.

I rischi del contagio sono ormai noti a tutti. Riteniamo, tuttavia, che non lo siano altrettanto quelli legati all’emergenza didattico-educativa che stiamo vivendo. Se veramente si ha a cuore il presente e il futuro delle nostre comunità non si può e non si deve prescindere dalla ripresa in presenza delle lezioni. I danni che si stanno facendo alle nuove generazioni rappresentano qualcosa che stiamo già pagando e pagheremo a caro prezzo in futuro, quando, come tutti ci auguriamo, l’emergenza sanitaria verrà superata”.

Il Prof. Natoli dalla scalinata del Municipio, durante la manifestazione di Settembre

“Chiediamo a tutte le componenti del tessuto sociale, alle Istituzioni sanitarie, al Prefetto e alle amministrazioni locali – afferma il Presidente del Comitato, Cesare Natolidi tenere in debito conto come l’orizzonte di senso delle azioni da esse intraprese non possa essere improntato alla sola difesa ad oltranza dal contagio ma che debbano tenere nella giusta considerazione gli effetti che le restrizioni e le chiusure, relativamente alla Scuola, comportano per gli studenti.

Rivolgiamo inoltre un appello accorato al mondo dell’informazione, affinché abbandoni una
narrazione dell’epidemia che racconti prevalentemente solo fatti ed eventi che tendono ad
allarmare la popolazione e che essa venga invece improntata alla diffusione delle evidenze
scientifiche pubblicate dalle più importanti riviste internazionali.

Evidenze che dimostrano da mesi come la Scuola sia un luogo molto più sicuro di altri, in termini epidemiologici, come la circolazione del virus tra la popolazione studentesca sia estremamente bassa e come lo stesso contagio dai giovani agli adulti sia molto ridotto. Risultati, peraltro, confermati anche dall’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, che attesta come la presenza di focolai nelle scuola, da settembre
a dicembre 2020 sia intorno al 2% del totale”.

“Occorre un cambio deciso di prospettiva – continua Natoli: le scuole aperte non sono un problema dall’8 gennaio. Lo sono state, chiuse, sino a quella data”.

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