Lavoratori hotspot dell’ex caserma Gasparro, situazione disperata

La FIADEL ha inviato una richiesta di urgente incontro al Prefetto di Messina dr.ssa Maria Carmela Librizzi, per discutere della ipotesi di rientro nella sede lavorativa di Messina del personale, in capo alla cooperativa  Badia, che gestiva l’Hotspot e il centro CAS di Messina  per conto della Prefettura  fino al 1 di dicembre 2020, giusto contratto d’appalto sottoscritto con la Prefettura di Messina, trasferito ai sensi i dell’articolo 2103 del codice civile al trasferimento dei lavoratori dal centro CAF di Messina agli hotspot di Ragusa Pozzallo e Ragusa con decorrenza 14/9 2020.

La FIADEL al fine di prevedere il rientro delle 20 unità di  lavoratori trasferita tra Pozzallo e Comiso e di altre 10 unità in aspettativa non retribuita di conoscere l’ esito dell’avviso  pubblico relativo alla procedura negoziata per l’individuazione di strutture per l’affidamento del servizio di accoglienza ed assistenza da destinare a centri e/o dedicati all’ isolamento sanitario e alla quarantena di minori stranieri non accompagnati per la durata dell’emergenza epidemiologica da COVID 19, ovvero la disponibilità di strutture anche prive della gestione dei servizi di accoglienza;

“Ma c’è di piu’ e di peggio- dichiara Clara Crocè della FIADEL – i lavoratori trasferiti a Pozzallo  ancora devono percepire il saldo  dello stipendio relativo al mese di ottobre 2020 e non hanno avuto alcun diritto ad indennità di trasferta da Messina a Pozzallo. Adesso anche hotspot di Pozzallo è stato chiuso e i lavoratori a proprie spese sono costretti a fare la spola da Pozzallo a Comiso. La Fiadel chiede al Prefetto se i lavoratori possono essere adibiti ad altri servizi nell’ambito della gestione dei migranti di competenza della Prefettura”.

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