Fiducia a Conte: Loteta su Nencini, “e il modo ancor m’offende”

di Giuseppe Loteta – Sì, perché il “modo” in questo caso – e non soltanto in questo caso – è sostanza. Il presidente del Partito Socialista Italiano, Riccardo Nencini, ha votato ieri sera in Senato a favore della fiducia richiesta dal governo Conte. Ma non è questo il punto. Nencini non è uno sconosciuto parlamentare alle prime armi. E’ il dirigente politico che dovrebbe rappresentare (anche se in piccolo, molto piccolo) la gloriosa tradizione del socialismo italiano. Può benissimo, se lo ritiene opportuno, votare a favore del governo, in difformità dal suo gruppo. Ma in questo caso deve prendere la parola nel corso del dibattito sulla fiducia, con un intervento o con una dichiarazione di voto, e dare una chiara motivazione della sua scelta.

Non è questa, però, la strada percorsa da Nencini. Il senatore ha preferito nascondere la sua decisione, scomparire per gran parte della giornata, lasciare inevasa la domanda ricorrente in Senato, “Che farà Nencini?”, arrivare oltre l’ultimo momento utile, oltre la fine della seconda chiama, e apporre il suo voto nell’urna.

Se non di nascosto, quasi, come un malfattore. Il tutto, coincidenza significativa, il giorno in cui ricorreva l’anniversario della morte di Bettino Craxi. Vergogna.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it